Recensione: Passion For Power
Dio salvi la Svezia.
D’accordo, da quando i Guns N’ Roses hanno predicato il verbo del gruppo tigrato e/o pitonato, quello ammiccante e trasgressivo, libertino e lussurioso (e anche un po’ ridicolo, se vogliamo) i cloni sono spuntati in ogni dove. Quando poi si sono accorti che nel music business, un certo stile vendeva a palate… i cloni si sono perfino auto-clonati: qualcuno ha cessato di vivere sul nascere, qualcun altro ce l’ha fatta. Gli Hell N’Diesel cominciano proprio oggi il viaggio alla ricerca di sesso, gloria e rock n’ roll. Si, avete letto bene.
E’ evidente, monicker e titoli dei brani che compongono Passion For Power, l’esordio discografico, sono stereotipi belli e buoni, così come lo sono le fotografie all’interno del booklet, gli pseudonimi (Evil, J. Sledge, Maxx Whyte, Sudden, Blanco), il tatuaggio raffigurato in copertina, i testi svogliati e ribelli, l’attitudine provocatoria del giovane quintetto scandinavo. Tutto standardizzato, come fosse appena uscito da una catena di montaggio. E’ un grosso difetto?
Nemmeno per sogno se il risultato è un disco spumeggiante e così pieno di energia, suoni spettacolari e assoli funambolici, voce che fa il paio con quella del buon vecchio Axl Rose (dei tempi buoni) e ritornelli esagerati: cosa chiedere di più?
Un livello compositivo che abbia una qualità costantemente elevata, perché se è vero che, in barba a tutti i preconcetti del mondo, il gruppo ha deciso di suddividere l’album in Side A e Side B come fosse una vecchia musicassetta, la prima delle due parti sancisce senza appello il successo dell’operazione “ritorno al passato”, la seconda abbassa di qualche punto la media voto.
Poco male, anche perchè Sweet Sister, You Shook Me e soprattutto Crosses [Kixxx] e Sexual Suicide sono la crème dello sleazy contemporaneo, tanto da richiamare paragoni importanti e un tantino scomodi come i già menzionati Guns, i Mötley Crüe, Skid Row e, perché no, Hellacopters e Backyard Babies. Poteva mancare la ballatona strappalacrime? Fallin è posizionata al quinto posto e chiude nel migliore dei modi il lato A.
Purtroppo come accennavo in precedenza, il lato B soffre, pensate al paradosso, della bontà della prima parte e propone canzoni a dire il vero gradevoli, penso a Miss Cocaine e a Love Me Hard, ma di fattura obiettivamente inferiore, molto meno ispirate.
Stiamo pur sempre parlando di un debutto, non dimenticatelo, un esordio insperato e inaspettato che farà la felicità di tutti coloro che avranno voglia di esaltarsi a ritmo rock n’ roll vitaminizzato. E dobbiamo ancora parlare di altre due perle made in Sweden: Crashdiet e Crazy Lyxx…
Ve lo dicevo: Dio salvi la Svezia.
Gaetano Loffredo
Tracklist:
01.Sweet Sister (MySpace)
02.You Shook Me (MySpace)
03.Crosses [Kixxx] (MySpace)
04.Sexual Suicide
05.Fallin’ (MySpace)
06.Miss Cocaine
07.Attitude
08.S.O.Y.L.
09.Love Me Hard
10.Ride Away
11.Sweat It