Recensione: Path To Exile [EP]

Di Daniele D'Adamo - 17 Settembre 2012 - 0:00
Path To Exile [EP]
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Anno: 2012
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74

L’Italia del metalcore è in gran forma e assieme agli An Ocean Between Us si possono citare altre realtà come, per esempio, i romagnoli Path To Exile, autori di questo EP omonimo uscito qualche mese fa con la Kreative Klain.

Lo stile proposto dai cinque ragazzi di Forlì è allineato a tutti i classici stilemi che definiscono lo scellerato incrocio fra death/thrash metal e hardcore punk chiamato, appunto, metalcore. Con che non ci si deve aspettare grande riscontro di novità o innovazione, in “Path To Exile”. Se non, mica poco, una dose di energia esorbitante che fa del dischetto una vera mazzata sulla schiena: dalle furibonde harsh vocals di Stefano Leoni sino al drumming pestato di Giorgio Guidi tutta la squadra, assai compatta, è determinata a svolgere il proprio compito con la maggior forza possibile.

Ovviamente, come da copione, sono presenti delle buone iniezioni di melodia ma, coerentemente con l’impostazione musicale, esse non scadono mai nel facile ritornello o nella mania di voler essere accattivanti a tutti i costi. Fra un breakdown e l’altro, potentissimi grazie ai rotondi giri di basso mulinati da Gabriele Tesini che si coagulano ai mid-tempo di Guidi, si trovano quindi alcuni – ma non troppi – passaggi melodici sottolineati da delle clean vocals gustosamente roche che, per ciò, mantengono alto il livello di… scabrosità della band. Ruvidezza che, in primis, deve il motivo del suo essere nella forte influenza che l’hardcore ha nel sound dei Nostri; così come confermato, peraltro, dalla presenza in “Dream Killer” di Luca “Zatto” Zattoni, cantante degli Awaken Demons.            

E a proposito di canzoni, le quattro che compongono “Path To Exile”, lunghe complessivamente un quarto d’ora, non possono certo essere esaustive per formare un’opinione completa di Leoni e compagni, tuttavia sono sufficienti per comprendere che a essi non mancano né inventività, né gagliardia, né – tantomeno – voglia di far bene. Lo dimostra “Watching You Bleeding”, brano tritaossa, riottoso e cattivo ma baciato da un ritornello tanto semplice quanto efficace e, soprattutto, da mandare a memoria con relativa facilità. Una sofferta vena melodica, poi, permea “Dream Killer” non lasciando mai da parte l’aggressività; che si trova in tutta la sua dirompenza nell’opener “Lazarus Rising”, brano dal notevole impatto frontale così come “A Room At”.   

«Alla fine, è tutto plasmato intorno allo spirito che ci riempie: divertirci e fare del metallo!». Così recita una frase della biografia dei Path To Exile e, così, è. “Path To Exile” è un piccolo concentrato di energia vitale che, se conservata e quindi incrementata verso la durata di un full-length, non potrà che regalare molte soddisfazioni sia alla band, sia ai suoi fan e sia agli appassionati del metalcore.

Daniele “dani66” D’Adamo

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Tracce:
1. Lazarus Rising 3:40
2. A Room At 4:10
3. Watching You Bleeding 4:10
4. Dream Killer (feat. Zatto of Awaken Demons) 3:02

Durata 15 min.

Formazione:
Stefano Leoni – Voce
Luca Scarpellini – Chitarra
Fabio Marchesi – Chitarra
Gabriele Tesini – Basso
Giorgio Guidi – Batteria

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