Recensione: Path to Oblivion

Di Stefano Ricetti - 9 Febbraio 2025 - 8:30
Path to Oblivion
Band: Epitaph
Etichetta: My Kingdom Music
Genere: Doom 
Anno: 2024
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
78

Non oso immaginare quale stupefacente colpo d’occhio possa fornire Path to Oblivion nella sua versione in ellepì. La copertina, un dipinto realizzato rigorosamente a mano dalla giovane artista transilvana Luciana Nedelea è semplicemente fantastica. Una delle migliori degli ultimi anni, per lo scriba. Alla facciaccia dell’AI e di chi ce la vuole imporre. E che ce la imporrà, è solo questione di tempo, ma si tenga sempre bene a mente che nessuna macchina infernale o diavoleria informatica potrà mai sostituire la magia e la fantasia della quale è fornito l’uomo, o la donna, ovviamente. Fine del pistolotto.

Path to Oblivion incarna la terza fatica discografica sotto forma di full length degli Epitaph (qui loro intervista), un’entità nera nata dalle ceneri dei misteriosi Black Hole, quelli di Land of Mystery del 1985, uno dei manifesti del Doom all’italiana, un disco che ha fatto scuola anche oltreconfine.

Due dei tre dannati componenti del gruppo veronese – si fecero ritrarre in posa accanto alla bara di un bambino, negli anni Ottanta, tanto per gradire… – nel 1988 decisero di dare forma a un’altra band, dopo la parentesi Sacrilege, denominata per l’appunto Epitaph: il batterista Mauro Tollini, già Luther Gordon e Nicola Murari, bassista e chitarrista, già Nicholas Murray.

L’inizio fu segnato, o funestato… da soli demo tape, poi seguì un periodo di stand by che durò fino al 2007. Da lì in poi la loro discografia si è arricchita di Crawling out of the Crypt del 2014 e Claws del 2017. Path to Oblivion suggella il terzo pilastro della loro carriera e, come la storia del Metallo insegna, spesso è proprio il disco che definisce il futuro di una band. Senza scomodare troppi esempi legati al passato basti pensare solamente a Strong Arm of the Law, The Number of the Beast, Hail to England, Master of Puppets, Fire Down Under.

È vero, i tempi sono cambiati, ma è sempre bello pensare che il mondo dell’Acciaio sappia far riferimento, ancora oggi, alle leggi non scritte e alle tradizioni decennali.

Path to Oblivion è licenziato sul mercato dall’etichetta My Kingdom Music e nella sua versione in cd digipak si accompagna a un libretto di dodici pagine con tutti i testi e delle foto dei singoli componenti la band. E proprio scorrendone la line-up si scopre che gli Epitaph in occasione del loro terzo vagito hanno effettuato un cambio epocale dietro al microfono: al posto dell’istrionico Emiliano Cioffi, per molti l’uomo simbolo della band in situazioni live, ora c’è Ricky Dal Pane, tutt’altro che un cudeghìn, dal pesante passato griffato Witchwood.

Il resto della compagine si affida agli storici Mauro “Tolly” Tollini (batteria), Nico “Doominus” Murari (basso), Lorenzo “Loah” Loatelli (chitarra) e Giampietro Tomezzoli (tastiere).

Path to Oblivion dispensa il meglio di sé dalla… fine! Trasgredendo così l’adagio per il quale le cose maggiormente soddisfacenti vadano concentrate nelle prime tracce. “Kingdom of Slumber” fornisce la cifra stilistica degli Epitaph 2024-2015: Doom sì ma mai fine a sé stesso, la ricetta degli scaligeri declina la propria proposta nero pece legata a tripla mandata all’heavy metal, per potenza espressa e veemenza sonora. Un ruolo fondamentale lo gioca la strumentazione dei quattro epitaffi: quanto di più tradizionale si possa utilizzare per dar vita a composizioni che potrebbero fungere da colonna sonora per l’impianto audio del nono girone dell’inferno, nelle quali l’ugola di Dal Pane va letteralmente a nozze. È proprio il nuovo cantante, pienamente calato nelle trame degli Epitaph, a costituire la lieta sorpresa. Sempre a proprio agio all’interno dei tre quarti d’ora scarsi di durata dell’album, contribuisce in modo fondamentale e imprescindibile a definire l’archetipo del nuovo impianto sonoro del gruppo: più diretto, più heavy del passato, seppur mantenendo sul groppone quella polvere cimiteriale dal sapore antico, trademark dei sinistri Black Hole.

Se il Percorso verso l’Oblio è questo, avanti, Epitaffio, avanti, senza paura alcuna…

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

 

 

Ultimi album di Epitaph

Band: Epitaph
Genere: Doom 
Anno: 2024
78
Band: Epitaph
Genere: Doom 
Anno: 2017
73