Recensione: Peace Sells… But Who’s Buying?

Di Filippo Benedetto - 4 Luglio 2003 - 0:00
Peace Sells… But Who’s Buying?
Band: Megadeth
Etichetta:
Genere:
Anno: 1986
Nazione:
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88

Tra le più famose band del movimento thrash i californiani Megadeth sono sempre stati considerati una vera e propria icona musicale la cui storia è entrata a far parte del patrimonio musicale del metal planetario o made in U.S.A. Oggi è finalmente disponibile su cd la ristampa del secondo album della band: quel “Peace sells but who’s buying” uscito originariamente nel 1986.
La nuova edizione remixed & remastered è assolutamente superiore alla prima: Suono pulito, equalizzazione perfetta, tutti gli strumenti sono ben scanditi , infine un’edizione decisamente curata e appetitibile.
Come bonus track troviamo wake up dead , the conjuring , peace sells ,
good mourning/black Friday mix by Randy Burns.
Questo è uno di quei dischi(impressione mia) che prima di apprezzarlo a fondo va ascoltato più volte per assorbirlo completamente ma poi sorprendentemente vi ripaga incommensuratamente , visto che non mi stanco mai di
ascoltarlo, di emozioni che arrivano a saziare le vostre voglie più ghiotte di thrash – amatori più esigenti!
Non dimentichiamoci fra le
altre cose che stiamo parlando di un album MULTI-PLATINUM.
Anno Santo per l’universo thrash metal il 1986: gli Slayer radono al suolo ogni costruzione o infrastruttura con il loro ” Reign in Blood ” , i Metallica tirarono fuori dal cilindro quella perla di “Master of Puppets” , gli Anthrax si unirono ai signori del thrash con “Among the Living”.
I Megadeth capitanati da Dave Mustaine esaltano le platee con il loro secondo album. Il quadrilatero dei signori del thrash era completo.
Il disco,che uscì per la Capitol records ,un’etichetta indipendente, denota una notevole maturazione artistica rispetto al loro debupt album ”killing is my business….and business is good!!”.
Il gruppo mostra un evoluzione intelligente senza per questo snaturare lo stile “aggressivo” di base, grazie ad una maturazione tecnico-compositiva davvero impressionante.
In ogni caso quest’album si fa apprezzare più per le ritmiche ,il riff diretto che colpisce al cuore, che per la tecnica comunque abbastanza presente ma non ai livelli di
rust in peace.
Devo dare atto ai Megadeth in particolar modo in quest’album di non essere mai caduti nella trappola del voler dimostrare la loro bravura a tutti i costi, elaborando un album a tavolino,ma piuttosto mettendoci creatività ,calore, e qualità compositive da vendere.
Album ruvido, grezzo, cupo… meno curato e più spontaneo.
Il tutto è frutto della follia-genialità del mitico Mustaine, poco propenso ai compromessi e alle vie di mezzo.
Si può tranquillamente parlare di capolavoro del metal, dal punto di vista compositivo-tecnico.
Parte la prima thrash-song “Wake up Dead”, un pezzo che manda in delirio l’ascoltatore che presenta una sequela di riff accattivanti incastrati l’uno con l’altro con una precisione davvero notevole accompagnati dalla voce malvagia e sussurrata di Dave , come contorno ci stanno tre assoli di guitar(i primi due eseguiti da Dave , il terzo da Poland) che sono a dir poco deliziosi e azzeccatissimi , puro orgasmo emozionale, nel mezzo della songs si assiste ad una
repentina accelerazione di riff taglia-gola formidabili ,la parte finale riporta dei riff dalla media velocita accompagnati dal refrain irresistibile, un pezzo antologico davvero estasiante. La seconda traccia, è una Thrash song ruvida ed aggressiva fra le più belle dell’album: “The conjuring”, brano ammantato da un aurea veramente maligna dove le doti in termini di song-writing di Mustaine , acchiapperanno la vostra attenzione.
La title track è il pezzo piu lento, ma non inferiore , anzi… Intro di basso accompagnato da grancassa e il pezzo diventa da subito leggenda,complici l’eccellente miscela fra strumenti e una azzeccatissima melodia trainante con un finale che vi farà male,un vero e proprio classico tanto che viene
continuamente e da sempre proposta nei tour della band.
L’altra mega-song “Devil’s island” è una cavalcata magnifica, che colpisce sul piano emozionale soprattutto per la perfetta sintonia e coesione che avviene fra i quattro mega-strumentisti all’interno del pezzo, strutturato da riff galoppanti parecchio trascinanti ,seguiti da stacchi ,medio-virtuosismi da batteria e due assoli che sono uno più bello dell’altro .
Come chitarrista ritmico Mustaine è un gigante per ammissione dello stesso Friedman in un intervista che lodava Dave in tal senso, e questo pezzo più degli altri lo sta a confermare.
Segue un altro classico: “Good morning/ black friday” che parte come una semi-ballad oscura impregnata di una cattiveria tipica del megadeth-sound, dotata di arpeggi e solos che creano un clima malsano e opprimente, fino all’entrata di riff intricati e tortuosi che mordono, veloci e potenti e un’ assolo centrale a dir poco “esaltante” uno dei piu belli, tutto accompagnato da un lavoro di batteria davvero mirabile, il
finale poi è tiratissimo e forsennato.
“Bad Omen” strutturalmente è simile alla precedente : l’inizio è tetro, Mustaine era molto appassionato dell’occulto, confermato dal parto creativo di questa ulteriore song, il pezzo comincia in modo tetro e oscuro poi seguono
dei riff intricati e taglienti come lame, che si inseguono
continuamente, tutto accompagnato splendidamente da linee di basso e batteria degni di ammirazione, al centro uno stacco di pausa degli strumenti di un decimo di secondo per poi riprendere inaspettatamente con l’assolo piu folle dell’album che vi farà sobbalzare eseguito dal folle Dave, un pezzo che vi farà vibrare come se foste stati colpiti da una scarica elettrica.
“I ain’t supersticious”, è una cover di Willie Dixon del 1963, reinterpretata in chiave thrash metal ,pezzo molto godibile. A chiudere l’album ci pensa quel capolavoro di “My last
words” song struggente e psicologica ,parte con un intro semi-acustica carica di sentimento e tristezza per poi offrire dei riff cattivi spediti a velocita elevata ma sempre carichi di tristezza e autodistruzione, con assolo e refrain nella parte finale davvero emozionanti! Il pezzo narra la storia di un tizio che si ritrova a giocare alla roulette russa con una pistola carica , in palio c’è la sua stessa vita!! L’album che presenta grandi pezzi e grandi riff sempre vari e mai banali,che solo il rossocrinito sa regalarci, non poteva chiudersi meglio di così, dunque è un album che va acquistato obbligatoriamente,io consiglierei vivamente il rimasterizzato, se amate
questo genere anche per riscoprire una band di prima grandezza quali sono i Megadeth.

Dave Mustaine : Vocals, Lead & rhythm Guitar
Chris Poland : Lead & rhythm guitar
Dave Ellefson : Bass guitars &
backing vocals
Gar Samuelson : Drums
Tracklist:
1) Wake up dead
2)
The conjuring
3) Peace sells…but who’s buying?
4) Devil’s Island
5) Good Mourning/Black Friday
6) Bad Omen
7) I ain’t superstitious
8) My Last Words
9) Wake up dead mix by Randy Burns
10) The conjuring
mix by Randy Burns
11) Peace sells mix by Randy Burns
12) Good
Mourning/Black Friday mix by Randy Burns

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