Recensione: Personal Crisis
Indomito, intramontabile, a suo modo ineguagliabile. Nome e cognome: Steve Grimmett. Basta un’occhiata al curriculum per rizzare le antenne ai più smemorati: Grim Reaper, Chateaux, Onslaught, Lionsheart, per citare le tappe più celebri di una carriera prestigiosa ma non sempre baciata dalle luci della ribalta. Grimmett ha vissuto da protagonista tutte le stagioni dell’HM, dal graffiante See You In Hell (apripista di una brillante trilogia) al più controverso In Search of Sanity, che nonostante un paio di singoli fallì l’aggancio degli Onslaught alle classifiche europee. Oggi, archiviato il progetto Lionsheart (quattro full-length all’attivo), il vocalist britannico riparte da Personal Crisis, debutto in studio della Steve Grimmett Band: Ian Nash (chitarra), Richard Walker (basso) e Pete Newdeck (batteria), line-up assemblata nel 2006 con l’intento originario di proporre un set 100% Grim Reaper in alcuni festival a tema; l’operazione ha riscosso un grande successo, spalancando le porte della Metal Heaven al neonato quartetto.
Non tragga in inganno il titolo: Personal Crisis, pur moderno e accattivante nel taglio, è un prodotto che fa tesoro delle innumerevoli esperienze del suo autore, risultando nel complesso discretamente eterogeneo e longevo dopo ripetuti ascolti. Il songwriting si fa apprezzare pur senza raggiungere picchi eccezionali, ma ha il pregio non trascurabile di azzeccare più di un ritornello; il resto è terreno fertile per un musicista navigato, che se la cava di mestiere anche nei pezzi meno folgoranti. Da segnalare l’opener Karma, galoppata vigorosa e dal sapore antico, Enemy (con un riuscito duetto vocale tra Grimmett e Joanna Ruiz) e Promises, che vanta uno dei chorus più incisivi del platter; spazio in scaletta anche per Wrath of the Ripper, remake del brano già apparso su See You In Hell. La produzione, curata a quattro mani da Pete Newdeck e Dennis Ward, esalta senza discriminazioni l’operato di tutta la band, coadiuvata per l’occasione dal tastierista Eric Ragno (Takara e altri); lo stesso Grim Lord, pur gravato dagli anni che avanzano, non ha dimenticato come intonare i vocalizzi poderosi e vibranti che ne hanno sempre contraddistinto il cantato.
Personal Crisis è un lavoro che gioca nell’esperienza dei singoli la sua carta vincente. Onesto e godibile, non costituisce l’apice realizzativo di Steve Grimmett ma ne incarna, con buon esito, il tentativo di rilancio. L’intento è chiaro: onorare le proprie radici e, al contempo, guardare con favore alla scena odierna. Il risultato merita un ascolto e, con un po’ di fortuna, un degno seguito.
Federico ‘Immanitas’ Mahmoud
Tracklist:
01 Karma
02 Wait For Ever
03 Freedom
04 Lonely
05 Afterglow
06 Enemy
07 Promises
08 Invincible
09 Strength
10 Wrath of the Ripper
11 Fallen