Recensione: Titanium
I Phantom Elite sono una band nata dal sodalizio artistico del chitarrista e compositore olandese Sander Gommans e della frontwoman brasiliana Marina La Torraca, con il primo in qualità di produttore. Alla lineup ufficiale partecipano i neerlandesi Max van Esch alle chitarre e basso e Joeri Warmerdam alla batteria, contattati in un primo tempo da Gommans per portare live il progetto HDK. Noto ai più come chitarrista degli After Forever, band scioltasi ad inizio 2009, Sander Gommans ha infatti poi lavorato a diversi progetti come gli HDK (Hate, Death, Kill), Trillium e Kiske/Somerville, tutti con Amanda Somerville al microfono. I due si sono sposati nel 2014. Marina La Torraca ha invece militato con gli Avantasia nel tour di “Ghostlights” (2016), ed è stata protagonista nell’unico disco di pop-cover realizzato dal quartetto “Exit Eden” proprio con la Somerville, Anna Brunner e Clémentine Delauney (Visions of Atlantis). I Phantom Elite si presentano pertanto come prima band ufficiale di Marina La Torraca, ed hanno all’attivo un lavoro autoprodotto, “Wastelands” (2018) giungendo con il nuovo “Titanium” al secondo disco in carriera, il primo sotto l’etichetta italiana Frontiers Music.
Il genere proposto dai nostri è un interessante ibrido moderno tra power, melodic e musica elettronica, con diverse incursioni più commerciali soprattutto nei ritornelli. Un songwriting molto frizzante e variegato, che tende a lasciare ampi spazi di espressività al talento poliedrico di Marina al microfono. Il risultato è un lavoro molto piacevole, che passa da momenti più sbarazzini come in “Glass Crown” o “Bravado” coi loro ritornelli super-catchy a momenti più tetri ed oscuri in cui il drumming ed i riff dei chitarroni ribassati si fanno più incisivi, come nell’opener “Conjure Rains”, nella mini-suite “Titanium” o in “Deliverance”, fino ai toni apocalittici del primo singolo “Diamonds and Dark”. Molto ficcante il lavoro di van Esch alla chitarra, con un uso sempre misurato dei solos, sulla base degli arrangiamenti suonati ai synth e alle tastiere del turnista Koen Stam. In alcuni passaggi sembra di sentire rimandi ai nostri Lacuna Coil. In “Worst Part of Me” segnaliamo la presenza delle harsh vocals di Stef Rikken a duettare con Marina, in un episodio che ci riporta ai tempi degli After Forever. Anche la già citata Amanda Somerville è presente nel disco, come backing vocals in “Silver Lining” ed in duetto nella traccia conclusiva “Eyes Wide Open”. Ottima la produzione di Gommans, con il mastering ad opera del solito Jacob Hansen, garanzia di qualità.
“Titanium” dei Phantom Elite è un disco di metal moderno molto vario e gradevole, forte di ottime composizioni e di una prova matura e convincente della giovane cantante brasiliana Marina La Torraca, che si staglia su composizioni raffinate dalla giusta dose di complessità. Un lavoro leggero, lucido, resistente nonostante l’ibridazione tra più generi. Come il titanio.
Luca “Montsteen” Montini