Recensione: Phishing for Compliments

Di Stefano Ricetti - 14 Giugno 2024 - 8:35
Phishing for Compliments
Band: CO.DE.
Genere: Hard Rock 
Anno: 2023
Nazione:
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70

Dietro all’acronimo CO.DE. si celano cinque musicisti noti negli ambienti rock/hard rock delle provincie di Varese e Milano: Ronnie Alberti (voce), Pino Rizzitelli (chitarra), Marco Frigerio (basso), Filippo “Phil” Maggi (batteria) e Walter Borrelli (tastiere). Il tutto prende il via intorno al 2016 dopo una militanza dei vari componenti fra tribute band (Gotthard e Van Halen) e gruppi ufficiali, come nel caso del singer Ronnie Alberti, personaggio di rilievo nei Drama, Love Machine e per un certo periodo anche al servizio degli Iceberg di Stefano Tessarin e Ruggero Zanolini, entrambi ex Vanadium.

Il prodotto del loro lavoro si rappresenta in un album fantasma, mai pubblicato e del quale al momento non si conosce la sorte e del disco d’esordio intitolato Phishing for Compliments, realizzato sotto l’egida della More Than Indie Records, registrato dallo stesso Walter Borrelli presso l’Astudio di Angera, mix e masterizzazione affidate a Pasquale Vitale con distribuzione in carico alla stessa More Than Indie Records.

Nove sono le tracce ricomprese dentro al Cd. Come spesso accade in occasione di gruppi formati da musicisti navigati anche in questo caso è difficile stabilire un genere circoscritto per identificare la proposta del complesso lombardo. Le diverse influenze delle varie anime coinvolte la fanno da padrone e il risultato si traduce in un coacervo di composizioni a cavallo fra il semplice rock, l’hard rock e qualche spruzzata di heavy metal.

A partire dalla dinamica e straclassica “Feel the Fire” si palesa un compendio di tutto quanto serve a un disco per suonare nella scia della tradizione cristallizzatasi fra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, quando a dettare legge erano Deep Purple, Van Halen, Aerosmith, Whitesnake, Scorpions e compagnia cantante.

Menzione particolare per la ballata “Like a Butterfly”, a tratti davvero commovente, per lo scriba l’highlight di Phishing for Compliments. Non mancano i momenti fottutamente rock’n’roll (“Little Sister”, “Heroes”), quelli più robusti (“Demon Inside”) e si chiude baracca e burattini sulle suadenti note di “Don’t Follow Me”, altro esempio di melodia applicata alle sette note di alto lignaggio.

Phishing for Compliments risponde ai canoni del classico album concepito da gente che ne sa e che in carriera di chilometri ne ha macinati parecchi. Un prodotto di classe dalle chitarre taglienti che non stravolgerà di certo le sorti della musica dura ma che testimonia in concreto l’amore per le sonorità più aspre da parte di un manipolo di appassionati, che ancora si diverte a suonare insieme.

Merce rara in un mondo sempre più votato alla competitività fine a se stessa.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

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