Recensione: Phoenix

Di Alessandro Calvi - 27 Giugno 2009 - 0:00
Phoenix
Band: Agathodaimon
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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65

A cinque anni dall’ultimo album “Serpent’s Embrace”, ormai dati per dispersi dai più, gli Agathodaimon tornano a farsi sentire con questo nuovo “Phoenix”. Come la fenice del titolo, i tedeschi sembrerebbero essere risorti dalle proprie ceneri e, dopo il cambio di etichetta che si è sommato ai problemi cronici di line-up della band, eccoli presentarci un album che dovrebbe/vorrebbe rilanciare il loro nome.

La proposta musicale del gruppo non si discosta in maniera marcata da quanto fatto sentire nell’ultimo platter, il loro sound a base di death melodico con qualche spruzzata di black e gothic, rimane sostanzialmente immutato. Gli apporti dei singoli musicisti portano, però, qualche interessante variazione sul tema in grado di rendere interessante la tracklist.
Qui e là fanno capolino le principali influenze della band, a cominciare dagli ultimi In Flames più melodici e, tuttavia, anche più commerciali. Ormai la componente black sinfonica che aveva contraddistinto gli esordi degli Agathodaimon è lontana e torna a farsi sentire solo in qualche passaggio come sulla sesta “Winterchild”. La proposta si è, col tempo, orientata verso sonorità più accattivanti e “di moda”.
Ovviamente, quindi, non possono neanche mancare i rimandi al thrash che ultimamente spopola, con risultati più o meno validi, presso un po’ tutta la scena estrema. Non volendosi far mancare nulla, i tedeschi capitanati dal chitarrista e singer Sathonys, condiscono i propri brani anche con qualche effetto tra il cyber e l’elettronico, come i Samael di “Reign of Light” insegnano.
Infine non può mancare qualche elemento gothic a base di voce femminile, meglio se molto easy-listening e sulla falsariga degli Evanescence, eloquente, a tal proposito, la bonus track “Alone in the Dark”.
Il risultato finale, nonostante il tentativo di far star dentro di tutto e di più in questo disco, è molto meno peggio di quanto ci si potrebbe aspettare. Il sound, infatti, è ben amalgamato e le canzoni risultano orecchiabili e accattivanti al punto giusto per tenere desta l’attenzione dell’ascoltatore per tutta la lunga durata del cd.

Per concludere gli Agathodaimon rinascono dalle proprie ceneri con un album che li riconferma degli ottimi mestieranti. Questo “Phoenix” sembra cavalcare e integrare un po’ tutte le influenze che più “tirano” al momento. L’effetto finale è quello di un buon minestrone di sapori diversi e ben amalgamati. Nulla di particolarmente originale o ispirato, non un capolavoro, ma sicuramente buono per far passare un’ora abbondante con della musica orecchiabile senza troppo impegno.

Tracklist:
01 Heliopolis
02 Devil’s Deal
03 Decline
04 Ground Zero
05 Ghost of a Soul
06 Winterchild
07 Time Is the Fire
08 To Our Ashes
09 Amongst the Vultures
10 Oncoming Storm
11 Throughout the Fields of Unshaded Grace
12 Grey Whisper
13 Alone in the Dark (Death Angel’s Shadow)
14 Alone in the Dark (Soundtrack Version)

Alex “Engash-Krul” Calvi

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