Recensione: Piece Of Time
Piece Of Time è l’inizio di una breve quanto splendida storia musicale: trattasi del disco che segna il debutto discografico degli
Atheist, band tranquillamente catalogabile tra le capostipiti di un genere e all’interno dello stesso in una posizione sicuramente di vertice; questo lo si può affermare puntando l’attenzione sulla sua data di uscita, il 1989, periodo in cui la proposta del metal estremo si muoveva principalmente sulle coordinate impartite dai Death con Scream Bloody Gore, ovvero un death metal bello grezzo e senza tanti fronzoli. In un contesto storico/musicale di questo tipo si può comprendere come Piece Of Time sia differente dai “coetanei” Slowly We Rot piuttosto che dai vari gruppi estremi della scena brasiliana (due nomi su tutti? Sepultura e Sarcofago) che puntavano più all’impatto, alla velocità e alla potenza piuttosto che alla ricerca di strutture complesse ed articolate.
Gli Atheist di Piece Of Time si mettono in evidenza in qualità di ibrido, dando i natali ad una musica che risulta essere un incrocio tra le ritmiche technical thrash in voga in quel periodo ed il neonato Death che molto ha in comune col primo ovviamente: la velocità, le cavalcate trascinanti e l’impatto in your face.
Considerando tutto ciò, ed è a dir poco d’obbligo, è chiara e lampante a dispetto dei gusti del singolo la genialità del gruppo di Shaefer, capace di mantenere fede ai propositi iniziali: comporre musica che sia, limitatamente alle proprie possibilità, tecnica ed originale. L’obiettivo fu parzialmente raggiunto già col primo platter in questione, solo in parte semplicemente perchè risulta abbastanza chiaro che, nonostante alcune caratteristiche vocali e alcune scelte musicali che saranno poi il trademark della band, qui si sentono ancora troppo le loro influenze, permangono quelle scelte stilistiche che rendono tutto sommato derivativo e non del tutto personale il disco. Questo non è assolutamente un difetto vista la qualità media dei pezzi, ma considerando cosa poi i quattro floridiani sarebbero stati capaci di comporre il confronto pare essere normale; non per questo si deve pensare che lo si stia ridimensionando qualitativamente data la presenza di tracce di assoluto valore tra cui la opener e tracklist Piece Of Time, aperta da una breve intro e che poi avrà il suo punto di forza nel classico riff alla Atheist e su delle linee vocali incalzanti e molto efficaci, oltre che su una splendida cavalcata finale. Unholy war si poggia su una struttura ritmica molto intricata che pone in grandissima evidenza il binomio basso/batteria e si gioca su pregevoli cambi di tempo evidenziati dalla spinta che gli Atheist danno al momento degli assoli ivi presenti di contro al riff della strofa principale decisamente più cadenzato.
Room with a View prosegue a livello concettuale quanto espresso dalla precedente: sicuramente articolata nella sua prima parte, quasi doom il riff della strofa, splendida la cavalcata ritmica a supporto dell’assolo dal retrogusto melodico a dir poco eccezionale. La successiva è On They Slay, costruita alla perfezione su un incipit affidato subito ad un assolo seguito da un lavoro di Flynn davvero pregevole la cui ritmica dà idea di una marcia marziale, di breve durata perchè il passo successivo è affidato ad un riff che può ricordare quelli classici à la Obituary e del death in generale: nonostante sia vario e contenga una buona dose di melodia lo stile della track in questione è quella che più ha diritto di essere considerata death metal tra quelle del lotto finora preso in esame; non da meno è sicuramente la successiva Beyond, a parere di chi scrive
tra gli highlights del disco grazie a riff assassini ed aggressivi nonchè ad un cantato, quello di Shaefer, veramente incalzante e che toglie il respiro.
I Deny per la sua connotazione stilistica avrebbe potuto tranquillamente essere parte anche del successivo lavoro degli Atheist, Unquestionable Presence, questo per l’intreccio di chitarre operato da Shaefer e Burkey, per i numerosi controtempi qui presenti ma anche a causa di quel piccolo break centrale dal sapore lievemente fusion che lo pervade per poi scatenare la carneficina nella sua seconda parte.
Why Bother è una di quelle song che farà la felicità di chiunque sia un integralista del death metal classico: poche sono le variazioni in una prima parte che lascia le macerie dietro di sè, breve è l’intermezzo anche qui però non propriamente lento, ed è allucinante il finale in un crescendo di aggressività.
L’ottava posizione è occupata da Life e riporta alla mente le linee vocali dell’iniziale Piece Of Time per la continua corsa contro il tempo che opera Shaefer dietro il microfono… ma Life non è solo questo, è anche una canzone nella quale la sezione ritmica dà sfoggio di creatività e perizia ed è proprio per questo motivo che consiglio di riservarle un ascolto molto attento per carpirne le varie sfumature.
La conclusione del cd è affidata a No Truth, aperta da una introduzione di un minuto e mezzo scarso per poi venire rimpiazzata da un bel riffone palesemente death metal e tagliente, bruscamente interrotto poi da riff decisamente più cadenzati sottolineati dall’accoppiata Flynn–Patterson che impreziosisce il tutto con deliziosi controtempi; la follia in quest’ultima traccia si spreca, ogni singolo secondo è pregno di quelle intuizioni geniali e di quei particolari e sfumature che hanno reso gli Atheist nell’immaginario collettivo una band avanti rispetto ai tempi, dal livello tecnico superiore alla media e dal gusto fuori dal comune.
Gli Atheist sono stati tutto quanto poc’anzi detto e questo Piece of Time è il capitolo primo di un percorso musicale splendido e perfetto seppur troppo breve (soprattutto per chi come me li ama alla follia) e sicuramente sfortunato anche a causa di tragedie intestine. Il disco in questione, pur essendo magari privo di parte di quelle trovate geniali che pervadono i due lavori successivi (Unquestionable Presence ed Elements), è comunque un masterpiece da fare proprio e che riuscirà ad accontentare i palati più diversi: da chi ama la tecnica in primo piano a chi apprezza la melodia per arrivare a chi di contro è innamorato di quelle sonorità tipiche del Death Metal ai suoi primi passi.
Note Aggiuntive: Piece of Time, come del resto tutta la discografia degli Atheist, è stato recentemente ristampato dalla Relapse Records e contiene il seguente Materiale Extra:
Beyond Demo
10. No Truth
11. On They Slay
12. Choose Your Death
13. Brain Damage
14. Beyond
Hell Hath No Mercy Demo
15. Hell Hath No Mercy
R.A.V.A.G.E. – On They Slay demo
16. On They Slay
17. Brain Damage
18. Undefiled Wisdom
Tracklist Originale:
1. Piece Of Time
2. Unholy War
3. Room With A View
4. On They Slay
5. Beyond
6. I Deny
7. Why Bother
8. Life
9. No Truth
Line Up:
Kelly Shaefer – Voce e chitarra
Rand Burkey – Chitarra
Roger Patterson – Basso
Steve Flynn – Batteria