Recensione: Pizza Connection
A scapito di una copertina non proprio tra le più sensazionali della storia dell’ Heavy Metal italiano, i laziali Miss Daisy rappresentarono una delle migliori rivelazioni musicali della fine degli anni Ottanta. Nati quasi per gioco dai resti di altre formazioni meno fortunate, su tutte i leggendari Stiff, questi tre ragazzi esordirono con un demo potentissimo nel 1987. Cominciò così a spargersi il nome dei Miss Daisy non soltanto da noi in Italia ma anche in giro per l’Europa, terreno da sempre avido di consensi per le formazioni nostrane del passato. Una serie di concerti azzeccati su palchi prestigiosi consentirono al trio di mettere in evidenza la bontà di pezzi immediati come “When An Angel Falls In The Jungle” e “Skywalker” a base di Hard’N’Heavy in pieno stile Motley Crue. Non bisogna dimenticare il feeling da brividi della ballata acustica “Since You Been Gone” vicina musicalmente e idealmente ai primi Skid Row di “I Remember You“, tanto per inquadrarne la portata, in realtà brano contenuto all’interno del disco d’esordio degli americani targato 1989.
Successe un vero miracolo per i Miss Daisy quando il loro secondo nastro del 1988 giunse nelle mani di un mito dell’Heavy Metal di quegli anni come l’ex Motorhead “Fast” Eddie Clarke. Dopo poche settimane si concretizzò il contratto per la Gwr Records che riuscì a strappare i Miss Daisy alla blasonata Ebony Records, una delle etichette cardini della Nwobhm che li aveva notati da qualche tempo. Alla produzione del debutto dei nostri romani si materializzò il già citato Eddie Clarke e dietro il mixer Will Reid Dick. Il sound del gruppo venne raffinato ma fortunatamente non snaturato rispetto ai demo, il titolo scelto per l’album, “Pizza Connection” ricalcava l’attitudine sincera dell’Hard Rock suonato con passione dai tre musicisti in questione.
Si partiva alla grande con “Wishy Washy Man”, “When An Angel Falls In The Jungle” e “1000 Miles” che rispecchiavano la verve inarrestabile sprigionata durante i concerti dei Miss Daisy. Lo stile del terzetto sembrava partire dal sound dei primi Ac/Dc per poi evolvere verso lidi californiani strizzando l’occhio al nascente Street Rock soprattutto dei Motley Crue e dei Warrant. Con i brani successivi si percepivano maggiore ambizione e talento compositivo, così “Nothin’ Is To Easy” e “Tommy Blue Gun Symphony” mostravano il lato più maturo della formazione italiana. Venivano in mente i migliori nomi “melodici” di quel periodo come Keel e TNT, in chiave nostrana, ovviamente.
Era il puro Motorhead-sound quello che si ascoltava dai solchi di “Skywalker” e “The Wolfsong”, evidentemente lo zampino di “Fast” Eddie Clarke si rivelò fondamentale sotto questo aspetto. La title track e la conclusiva “Since You Been Gone” chiudevano il disco con qualche piccolo sconfinamento verso territori AoR e un ritmo meno serrato rispetto alle composizioni precedenti, ma l’impatto rimase inalterato. I Miss Daisy riuscivano a non seguire la scia di altri ottimi gruppi italiani del periodo pur ricordandone le caratteristiche. Oxido, Cry Baby, Axton, Flight Charm, X-Hero, Bright Lights e gli ultimi Danger Zone sono alcuni nomi a cui i nostri laziali potrebbero venire accostati ma stando sempre attenti a non confondere la loro personalità con quella altrui.
Il disco fu accolto molto bene dagli addetti ai lavori e da chi amava l’Heavy Rock di quegli anni lontani. I Miss Daisy poterono contare su una buona distribuzione e una discreta promozione, negli States venne stampata anche una versione cd di “Pizza Connection” che oggi è un pezzo molto ricercato dai collezionisti. Nonostante queste premesse il trio non riuscì a sopravvivere agli anni Novanta e a spiccare il volo verso la consacrazione definitiva.
Finalmente dopo un silenzio lungo più di due decenni questo gioiello del nostro passato musicale è stato ristampato nel 2011 dalla Steelheart Records. L’etichetta lombarda ha aggiunto alla tracklist del vinile rimasterizzato i brani della demo del 1987. I pezzi sono gli stessi che compaiono anche sul disco e possono risultare molto interessanti per saggiare la crescita artistica dei Miss Daisy sebbene non abbiano subito radicali cambiamenti rispetto alla versione finale. La ristampa corredata di booklet a colori di sedici pagine con foto e articoli di giornale è un’occasione imperdibile per conoscere meglio questa band veramente speciale.
Alessandro Cardinale
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Tracklist:
1 – Wishy Washy Man – 5:22
2 – When An Angel Falls In The Jungle – 4:26
3 – 1000 Miles – 5:26
4 – Nothin’ Is To Easy – 5:07
5 – Skywalker – 4:06
6 – Tommy Blue Gun Symphony – 4:58
7 – The Wolfsong – 4:21
8 – Doctor Shrink – 4:27
9 – Pizza Connection – 6:25
10 – Since You Been Gone – 3:57
bonus tracks della ristampa su cd Steelheart Records Memories:
11 – Skywalker
12 – Tommy Blue’s Gun Symphony
13 – Nothin’ is to Easy
14 – Doctor Shrink
15 – When an Angel Falls In The Jungle
16 – Since You Been Gone
Line-up:
Rocco Fortunato – voce, chitarra
Corrado Cecere – basso
Massimo Fidani – batteria