Recensione: Play Another Round
I primi caldi fanno da preludio ad una stagione estiva che si avvicina a grandi passi; e con essa, immancabilmente, arriva anche la voglia di far festa.
Quale miglior colonna sonora ci potrebbe essere, se non quella di un gruppo hard rock che, grazie a canzoni orecchiabili e spensierate, per una cinquantina di minuti ci libera la mente da qualsiasi pensiero.
Gli Stala & So, con il loro “Play another round”, fanno proprio questo: saltando a piè pari qualsiasi composizione sofisticata e badano decisamente al sodo.
E’ bene segnalare che la band finlandese – nata nel lontano 1997 – è tutt’altro che sprovveduta e vede tra le sue fila due componenti di tutto rispetto: Sampsa “Stala” Astela (voce) e Nick Gore (basso), entrambi ex membri dei Lordi.
Se a loro aggiungiamo le due chitarre di Sami J. e Pete Vaughn, e il drummer Hank, abbiamo tutti gli elementi necessari che, amalgamati tra loro, costituiscono la formula ideale per del buon party rock.
Diamo quindi il via alle danze con “Rock until i’m done” e “Tokyo delights”, due stilettate hard rock che mostrano le caratteristiche del gruppo: energia, ritmo, melodia e divertimento. Peculiarità che hanno reso celebri icone come Hanoi Rocks, Winger o Thin Lizzy e dalle quali i finnici attingono a piene mani l’attitudine e lo stile.
Il tiro resta alto anche con la seguente “The boys and having fun” – di cui è stato realizzato un video – episodio che mette in risalto ancor di più il clima festaiolo che pervade l’intero album, in questo caso grazie ad un ritornello veramente azzeccato capace di stamparsi in testa al primo ascolto.
Non mancano i momenti più intimi – “Back together” e “All she wrote” – con i nostri impegnati nel mostrare le proprie capacità compositive anche in episodi dalle strutture più articolate, nei quali fa bella mostra la tecnica del chitarrista Sami J.
I brani mediamente non vanno mai oltre i quattro minuti, rendendo il disco scorrevole e facile da recepire: a conti fatti una mossa vincente, soprattutto perché aiuterà la band a sopperire ai momenti più scontati e ripetitivi di “Play another round”.
Purtroppo vanno anche menzionati diversi passaggi che non brillano particolarmente per personalità, risultando un po’ troppo stereotipati nel voler essere spensierati a tutti i costi.
Alla lunga la cosa potrebbe stancare chi ascolta – soprattutto in maniera distratta – e dar l’impressione di trovarsi di fronte ad un prodotto preconfezionato a tavolino.
Volgendo uno sguardo alla parte finale, troviamo due bonus track: “Pamela”, ripresa dal precedente album “It is so” e molto vicina allo stile dei Lordi; mentre alla cover di “Shot in the dark” di Ozzy Osbourne, qui proposta in un interessante versione acustica veramente ben riuscita, spetta il compito di chiudere questo Rock n’ roll party.
Ovviamente chi non ama particolarmente il genere proposto starà ben lontano da questo disco, per tutti gli altri un ascolto è più che consigliato: la stagione è quella giusta, la voglia di evadere dai problemi di tutti i giorni anche, quindi come cita una gloriosa rock band tutt’ora in circolazione… “It’s only rock n’ roll (but i like it)”!
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