Recensione: Playground for Life

Di Alessandro Zaccarini - 29 Gennaio 2008 - 0:00
Playground for Life
Band: Glyder
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
75

Una sfilata di maschere carnevalesche – tra cui la piccola chicca tutta dublinese del bambino con la maglia targata Arnotts – con Satana a servire zucchero filato e figure di ogni stato sociale tra giostre e bancarelle di un luna park senza tempo, per un quadro a tinte nero e porpora degno dell’Electric Circus un po’ horror dei WASP che furono. Signore e signori ecco il secondo disco di una delle band più interessanti uscite allo scoperto negli ultimi anni: gli irlandesi Glyder.

Rispetto all’esordio, già presentato a suo tempo sulle pagine di TrueMetal (Recensione) c’è una voragine temporale di una decade che porta la band dal rock settantiano del debutto a una dimensione più avanti negli anni. E’ un hard rock orecchiabile e ammiccante, certe volte (vedi Puppet Queen) quasi vicino a quei mostri sacri dell’etere radiofonico come Bon Jovi, Bryan Adams o Aerosmith. La dimensione teatrale ritorna nelle tinte più moderne della title track, che mischia i Thin Lizzy (meno chiari e potenti che nel primo episodio, qui in pompa magna soltanto con soltanto in Sleeping Gun o Dark Meets Light) ai No Doubt degli anni ’90, allontanandoli dalle isole della Gran Bretagna per spingerli a sonorità d’oltreoceano.

Chi sperava di vedere i Glyder divenire un baluardo della vecchia maniera (di cui, tra l’altro, l’Irlanda avrebbe tanto bisogno) nonché un degno erede color smeraldo dei grandissimi Thin Lizzy, avrà un boccone amaro. La band ha spostato lo sguardo più avanti, fondendo gli anni ’70 con il buon rock di fine anni ottanta e inizio novanta, forse proprio per non fossalizzarzi nei panni dei ‘piccoli Thin Lizzy’ a cui quasi tutta la stampa – e la loro stessa promozione – li stava obbligando a rimanere.

‘Playground for Life’ è un disco ben fatto e molto molto gradevole, un rock non eccessivamente originale che rinuncia alla sua componenta più volenta, avvicinandosi talvolta addirittura a qualche momento AOR. Dieci brani decisamente meno ruffiani e accattivanti di quelli del primo bellissimo Darkness per fare il botto, ma davvero pronti a riempire le frequenze e gli scaffali di qualche emittente o di qualche ascoltatore con ancora un po’ di gusto e attenzione per la buona musica.


Tracklist:
01. Gamblers blues
02. Sweets
03. Puppet queen
04. Playground for life
05. For your skin
06. Walking my own ground
07. Dark meets light
08. Sleeping gun
09. Over and over
10. The merrygoround

Alessandro ‘Zac’ Zaccarini

Ultimi album di Glyder

Band: Glyder
Genere:
Anno: 2007
75
Band: Glyder
Genere:
Anno: 2006
74