Recensione: Pleasures And Fear
È un cambio di rotta drastico ed improvviso quello messo in atto dai Regardless of Me, gruppo tricolore che aveva destato impressioni molto positive all’alba del debutto “The World Within”, disco per il quale non era stato troppo difficile proporre paragoni altisonanti con quanto realizzato di solito da grandi band di caratura mondiale quali Within Temptation e Nightwish.
Un approccio “cinematografico” attraverso il quale dar libero sfogo a qualche accattivante sperimentazione ambient di ampio respiro, eccellente gusto per le armonie, una miscela melodica orecchiabile, grande padronanza tecnica e la superba voce della singer Pamela Manzo, erano elementi che avevano reso l’esordio del gruppo italiano qualcosa in più di una semplice promessa. Piuttosto, una certezza per qualcosa di davvero significativo, pronto ad emergere di lì a breve.
Con un pizzico di moderato rammarico personale, tocca invece constatare come, a distanza di un paio di anni dall’ottima presentazione fornita con “The World Within”, il quartetto guidato dall’abile ed esperto chitarrista Emiliano Sicilia abbia perso una parte delle connotazioni oniriche e profonde tipiche di un gothic metal emozionante, drammatico e ricco di carattere, a vantaggio di una visionarietà un po’ più fredda e meccanica, affine ad un death metal evoluto e tecnologico, in cui la voce della sempre brava Pamela, talvolta appare come l’unico elemento davvero “umano” e passionale rimasto a svettare in un groviglio di circuiti e microchip.
Tecnicamente sempre al di sopra dell’eccellenza, i quattro musicisti inanellano ad ogni modo una serie di brani in cui non difettano sprazzi di bravura cristallina ed innesti melodici ancora godibili. L’articolata “From A Darkened Sky” è parecchio esemplificativa in tal senso: di grandissima classe le “follie” jazz di cui è disseminata, in un tessuto compositivo complesso ed a tratti audace. Manca però, quella delicata voglia di sognare che traspariva copiosa nel songwriting del precedente capitolo, meno esuberante dal punto di vista meramente strumentale, ma in un certo qual modo più coinvolgente sotto l’aspetto del semplice feeling.
L’anima dei Regardless Of Me appare come “incattivita”, spogliata dai tratti soffusi e più levigati della propria essenza originaria per mettere in atto un progressivo avvicinamento agli universi di stampo “moderno” ed industrialoide sperimentati in alcune fasce di death estremo.
Echi di Fear Factory e Mnemic, con riferimenti pure a Soilwork e certi Dark Tranquillity allontanano in via quasi definitiva il possibile accostamento con il classico filone gothic “female fronted” (una classificazione che lo stesso leader aveva ai tempi descritto come “stretta” per la proposta dei Regardless), lasciandone sopravvivere le immagini e le caratteristiche in pochi ed esigui anfratti di “Pleasures And Fear”.
La preponderanza assunta poi in questo secondo album dall’oppressivo e furibondo growl dello stesso Sicilia, amplifica ancor più l’idea di un’aggressività ora più accentuata e tagliente, quasi come se, ad un sogno dalle atmosfere romantiche ed incontaminate, avesse fatto seguito il risveglio in una fredda e meccanica realtà, in cui la sola voce flautata della bravissima Pamela Manzo offre ancora qualche eco di quella che è stata una semplice e malinconica illusione.
Ascoltandone la musica e leggendo i loro testi (fatta salva come ovvio, la discreta cover di “Frozen”, gigantesco e sfruttatissimo successo di Madonna) è facile indugiare in pensieri un po’ filosofici e profondi, simbolo di una band che a partire dal moniker – espressione di un destino che scorre incurante dei desideri umani – paiono caratterizzare sin dalla radice l’essenza dei Regardless Of Me.
Emotivamente più persuasivo nel primo capitolo, il gruppo di Emiliano Sicilia e Pamela Manzo sembra tuttavia aver perso un po’ di quella forza passionale che lo aveva fatto spiccare agli esordi, offrendo il largo ad uno stile più gelido e feroce che annichilisce i rari sprazzi di elegiaco ardore che ancora emergono qua e là. Come una natura soffocata dall’oppressione della tecnologia.
La speranza dunque, è quella di ritrovare i Regardless of Me in un terzo e finalmente completo capitolo discografico, in cui le due “anime” sappiano fronteggiarsi alla pari senza prevalere l’una sull’altra, per lasciare esplodere in modo definitivo l’enorme potenziale che, questa interessante realtà nostrana, mostra comunque anche stavolta di possedere in copiosa quantità.
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Tracklist:
01. Pleasure And Fear
02. Until I Die
03. From A Darkened Sky
04. The Way You Are
05. Dispositions
06. Frozen (cover Madonna)
07. Made Of Steel
08. Never Lose Myself
09. My Bitter End
Line Up:
Emiliano Sicilia – Voce / Chitarra / Programming
Pamela Manzo – Voce
Enrico Cassano – Basso / Cori
Fulvio Torresani – Batteria / Tastiere / Programming