Recensione: Point Blank
La storia dei tedeschi Bonfire affonda le proprie radici agli inizi del lontano 1980, quando Claus Lessmann e Hans Ziller , diedero origine ai Cacumen, un quintetto dedito all’Hard Rock melodico che, nel 1986, cambiò nome in Bonfire in occasione del debut album ‘Don’t Touch The Light‘ (1986, MSA).
Successivamente, la band teutonica ha dato alle stampe ‘Fire Works‘ (1987, MSA) e, quindi, ‘Point Blank‘.
La loro carriera è poi proseguita con regolarità sino ai nostri giorni, con la recente uscita del DVD live ‘Double Vision‘.
Con Point Blank, i tedeschi non hanno certo lesinato sulla quantità di carne messa al fuoco: ben 17 songs per quasi un’ora di musica.
Ma non è tanto la quantità, ad essere tanta, quanto la qualità.
Il genere proposto dai Bonfire è un Hard Rock melodico di purissima fattura, intendendo con questa definizione, un chiaro ed univoco riferimento al Rock tipico del decennio precedente all’uscita del disco: secco, minimale, senza orpelli, fronzoli, arabeschi ed orchestrazioni (sono, ad esempio, assenti le testiere).
Un Hard Rock quindi, potente, deciso e lineare, ma al contempo melodico e raffinato, dal groove chiaro, allegro e dai toni radiosi.
La caratteristica che più colpisce, è inoltre l’incredibile scorrevolezza delle canzoni, tutte dotate di spiccate personalità ed identità.
Refrain semplici ed orecchiabili, di grande presa sull’ascoltatore e costruiti per essere memorizzati subito ed a lungo, donano al disco una rara sintesi fra immediatezza e longevità: un platter uscito dalla penna dei songwriters (Claus Lessmann e Angel Schleifer in primis) con la più totale naturalezza e disinvoltura, privo di particolari elucubrazioni o di artificiose ricerche armoniche.
Questa sensazione di briosa genuinità è sin da subito percepibile in Bang Down The Door, canzone d’apertura, basata su di un ritornello facile e spontaneo, ma dotato di grande orecchiabilità ed armonia.
Del medesimo tenore, la successiva Waste No Time: dinamica strofa, sciolta e veloce, che culmina in un coro dalle caratteristiche più sopra menzionate, tagliato da rasoiate chitarristiche sempre su toni acuti e sempre melodicamente legate alla canzone di cui fanno parte. Anche Hard On Me, con il suo refrain un po’ dissonante e dall’incedere sostenuto, non si discosta dallo stile del disco, riprendendone tutti gli stilemi.
Introdotta dai classici rumori di un Casinò, Tony’s Roulette propone invece un ritmo dal tono caldo e languido, impreziosito da una strofa robusta e melodica che va a sfociare in un ritornello romantico e cadenzato.
Gimme Love è un classico Rock’n’Roll, vitaminizzato dal sound potente e compatto del gruppo, dotato di un ritornello ruvido ed anthemico, mentre Say Goodbye rappresenta un tipico esempio di canzone Hard Rock non particolarmente potente, ma molto melodica, resa spettacolare da un assolo di chitarra elegantissimo e tirato a lucido.
Episodi del tutto atipici sono Minestrone, un coro sfrontato ed irriverente, e Jungle Call, null’altro che una rapidissima successione di percussioni.
Con Why Is It Never Enough si incontra la prima ballata del disco, assai dolce e languida, ben cantata da Claus Lessmann su una base musicale prima acustica, poi elettrica. Altra ballata è Look Of Love, più sostenuta come ritmo, ma dal ritornello dolcissimo ed orecchiabilissimo.
La seguente The Price Of Loving You rappresenta un ulteriore momento lento e melodico del disco, con un grande ed arioso ritornello, facile ed immediato, nobilitato da un ottimo assolo di chitarra.
Rilassata anche Who’s Foolin’ Who, interamente cantata da su una base di chitarra acustica, posta sul languido sottofondo prodotto dal frangersi delle onde del mare e dal canto dei gabbiani. Si inserisce in questo novero di canzoni dal fascino più introspettivo anche Freedom Is My Belief, non propriamente una ballata, ma sicuramente una canzone che, per carisma, può essere presa ad esempio come inno da cantare agevolmente in gruppo.
You’re Back permette invece all’album di prendere nuovamente quota, grazie ad un ritmo veloce e potente (ottimo il riff graffiante e compresso), sublimato in un pre-chorus debordante melodia, ed in un successivo ritornello memorabile per temperamento e spontaneità. Spettacolare l’assolo di chitarra.
Infine, con Never Surrender, a parere personale di chi scrive, l’album vira definitivamente verso le vette artistiche più alte, andando a comporre, insieme alle successive Youth Patrol (20th Century) e Know Right Now, un trio di tracce che determina l’eccelsa statura del platter.
Il suono è potente, pieno e roccioso, aiutato da ritornelli memorabili per immediatezza e spontaneità e da assoli brillanti e splendidamente armoniosi.
Tirando le somme dunque, un album che si attesta su altissimi livelli qualitativi e si pone, se non come un capolavoro nel suo genere, quantomeno come un chiaro punto fermo di come debba essere realizzato un vero disco di Hard Rock melodico, in grado di rimanere immutabilmente fresco, orecchiabile ed accattivante col passare degli anni.
Tracklist
1. Bang Down The Door
2. Waste No Time
3. Hard On Me
4. Why Is It Never Enough
5. Tony’s Roulette
6. Minestrone
7. You’re Back
8. Look Of Love
9. The Price Of Loving You
10. Freedom Is My Belief
11. Gimme Some
12. Say Goodbye
13. Never Surrender
14. Youth Patrol (20th Century)
15. Jungle Call
16. Know Right Now
17. Who’s Foolin’ Who
Line Up:
Claus Lessmann – Voce
Angel Schleifer – Chitarra
Jörg Deisinger – Basso
Edgar Patrik – Batteria