Recensione: Porta Obscura
Secondo album per i Coronatus, questo “Porta Obscura”, che giunge a noi a solo un anno dal loro esordio discografico con “Lux Noctis”. Difficile presentarli senza risultare ridondanti e senza ripetere discorsi già sentiti, purtroppo però è l’unico modo per descriverli a chi ancora non ha avuto occasione di sentirli.
Come ormai sanno anche i sassi, i gruppi “clone” dei Nightwish son fioriti negli ultimi anni in numero impressionante, non sempre (anzi, quasi mai) mantenendo la qualità intrinseca degli originali. I Coronatus non fanno eccezione e si infilano di forza in questo filone, facendo valere, anche, la particolarità di una voce femminile che in più passaggi somiglia in maniera impressionante a quella degli inizi di Tarja.
Per fortuna la band tedesca tenta anche di percorrere strade leggermente più personali e lo fa affiancando alla vocalist lirica Carmen, la nuova cantante Ada orientata più verso uno stile pop-rock. Una soluzione che potrebbe, sulla carta, portare verso interessanti duetti tra le due. Purtroppo la realtà è un po’ diversa e le linee vocali di buona parte dei brani di questo “Porta Obscura” si assestano su refrain già sentiti.
Dal punto di vista strettamente musicale, anche qui potremmo rispondere citando il titolo di un famoso (e bellissimo) libro: “Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale”.
I Coronatus fanno proprio il gothic sinfonico con tinte power già di Nightwish, Epica, Within Temptation etc. senza aggiungervi nulla, anzi, spesso eseguendo senza verve e trasporto pezzi che sembrano scritti per loro da altri. Tutto questo si trasmette all’ascoltatore che fatica a farsi coinvolgere dalle tracce e in definitiva rischia quasi di annoiarsi.
Veramente un peccato, perchè l’idea di due vocalist femminili così diverse potrebbe essere azzeccata se venisse sfruttata appieno. Inoltre sotto il profilo tecnico tutti i musicisti sembrano sapere il fatto loro e quindi ci vorrebbe davvero poco per riuscire a sfornare qualcosa di veramente valido.
Per concludere i Coronatus sfornano un secondo album che pesca a piene mani non solo dal loro stesso esordio, ma anche da buona parte della scena gothic-power contemporanea, con particolare riferimento ai Nightwish. La particolarità di due vocalist femminili, una lirica, l’altra rockeggiante, non viene valorizzata dalla band che ricade in troppi clichè già sentiti. Una occasione mancata, speriamo che il gruppo tedesco si renda conto delle proprie potenzialità e si decida, finalmente, a sfruttarle appieno.
Tracklist:
01 Prologue
02 Exitus
03 Fallen
04 In Silence
05 Beauty In Black
06 Cast My Spell
07 In Your Hands
08 Mein Herz
09 Am Kreuz
10 Der Vierte Reiter
11 Strahlendster Erster
Alex “Engash-Krul“ Calvi
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