Recensione: Pound For Pound
Gli Extrema o si amano o si odiano. Difficilmente lasciano indifferenti. Questo è un dogma scolpito nella pietra del metallo italiano. L’ensemble capitanato da Tommaso “Tommy” Massara è passato praticamente indenne – visto che si ripresenta con un nuovo album – attraverso quasi venticinque anni di polemiche fortissime, ritorsioni, sputtanate vere o presunte, accuse di varia natura ma anche moltissimi riconoscimenti, concerti all’estero su palchi mitici – quello del Dynamo su tutti – esibizioni frequenti al Gods Of Metal, performance in tutti i buchi dell’Italia dove fosse presente un palco sul quale attaccare gli ampli, con annessi “rosicamenti” perpetui da parte degli altri gruppi e, non ultimo, il tour europeo in compagnia dei Death Angel.
Di certo il combo meneghino, in carriera, ha fatto veramente poco per evitare questo genere di situazione, cavalcando al meglio, di volta in volta, i vari contesti, riuscendo sempre e comunque a raggiungere gli obiettivi prefissati, senza badare troppo alle frecciate provenienti da più parti, ove veniva tacciato di “trendismo” musicale. Proprio per questo gli Extrema rimangono un caposaldo dell’HM italiano, per perseveranza, attitudine ma soprattutto riguardo il fatto che dal 1986 non si sono mai sciolti.
Pound For Pound è la loro ultima fatica discografica: un titolo che è uno slogan già di per sé. Tradotto in italiano un poco liberamente suona come “Pestare Per Pestare” e, alla prova dei fatti, i tredici pezzi che lo compongono ci danno dentro alla grande, scomodando a livello di mera statistica legata alla nomenclatura monumenti come Anvil – autori nel 1988 di un album omonimo – ed Exciter, laddove presenzia immancabile il brano Pounding Metal (Violence And Force, 1984) nelle Loro infuocate performance dal vivo.
Il disco si sviluppa su binari ben conosciuti, richiamando, fra una bordata e l’altra, sonorità amiche di provenienza americana (Pantera/Biohazard) contestualizzandole però sempre e comunque a la Extrema, cioè all’interno del sottobosco post Thrash/Hardcore carico di groove che contraddistingue la carriera dei lombardi da Tension At The Seams in poi. Davvero impressionante la prova del batterista Paolo Crimi, un bombardiere implacabile dall’inizio alla fine. GL è il solito istrione che si concede l’unico momento di calma in My Misery, un episodio che a tratti richiama i Metallica del Black Album, quantomeno nelle parti più tranquille.
Page Hamilton, degli Helmet, presenzia in qualità di special guest vocale nel pezzo You Make Me Sick e Deuce rappresenta la cover “Extremizzata” del classicone dei Kiss, molto ben riuscita e particolarmente intrigante. Da segnalare la potenza devastante di un brano retro’ come From The 80’s, atipico ma non troppo, roba da mettere giù il crapone e lasciarsi devastare dall’headbanging, nonché le ben congegnate soluzioni melodiche di Frowning And Haggard. Passano gli anni ma Tommy Massara non perde un’oncia del Suo credo risultando l’usuale martello macina riff mentre merita un nota a parte il bassista Mattia Bigi: sempre più determinante nel wall of sound dei Nostri.
Pound For Pound suona fiero e potente, arrivando dritto dritto al cuore degli amanti di certe soluzioni metalliche, riportando sempre e comunque all’adagio di inizio recensione.
Are you ready for the next fookin’ general massacre?
Stefano “Steven Rich” Ricetti
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Tracklist:
1. Everlasting
2. Anymore
3. Selfishness
4. Fall Down
5. Frowning And Haggard
6. The Bad Itself
7. You Make Me Sick
8. For The Sake Of Our Children
9. Fat Liars
10. Deuce
11. From The 80’s
12. My Misery
13. F.Y.W.
Line-up:
Gianluca “GL” Perotti – Vocals
Tommaso “Tommy” Massara – Guitars
Mattia Bigi – Bass
Paolo Crimi – Drums