Recensione: Prakeikimas

Di Claudio Casero - 16 Febbraio 2006 - 0:00
Prakeikimas
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Anno: 2005
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69

Ad un anno dal loro debutto “Maras”, i lituani Dissimulation si ripropongono al grande pubblico con questo “Parakeikimas”, anch’esso prodotto dalla Ledo Takas Records. La band, che ha mantenuto la formazione dell’esordio composta da Nekrofagas (chitarra), Stabmeldys (batteria) e Venomous (basso e voce) è notevolmente maturata in questo anno riuscendo creare un sound decisamente più personale e atmosfere di indubbio gusto che rendono il lavoro un cd decisamente valido.

Per non dimenticare ciò che la band suonava nel loro precedente lavoro ecco “Aš jűsų prakeikimas” che dopo un breve momento epico che riprende molto da vicino come stile la “Carmina burana” di Carl Orff, si parte con un black metal old style senza compromessi che fa della velocità e della potenza il suo punto di forza; la voce di Venomous accompagna gli strumenti con uno scream molto gradevole che, non essendo mai esasperato, lascia qualche scampolo di spazio alla melodia per poi ripartire con una violenza indicibile ed una grinta davvero notevole.
Con “Suteikim jiems kančią“ viene data la dimostrazione che il sound dei Dissimulation è leggermente mutato nel tempo: infatti i riff di chitarra si fanno decisamente più vicini al thrash che al black senza però tralasciare alcuni cliché del genere come la voce cupa e gridata all’inverosimile ed alcuni suoni stridenti che conferiscono varietà ed un notevole cambio di ritmo alla canzone.
In “Jų septynetas” si può notare una notevole influenza sulla band di gruppi black blasonati come i Dark Funeral soprattutto per quanto riguarda le parti maggiormente ritmate che rappresentano senza dubbio i frangenti maggiormente interessanti del brano; i momenti più lenti sono infatti abbastanza noiose alla lunga un po’ tutti simili tra loro denotando, in questo caso, uno scarso utilizzo della fantasia.
Il brano che sicuramente suscita maggior interesse è “Omega et alpha” grazie alla sua complessa struttura e ad una tecnica davvero notevole che ricorda in alcuni frangenti quella delgi ormai sciolti Carcass di “Heartwork”. In questa canzone la potenza non è più fine a se stessa ma al servizio della melodia che da capolino tra riff al fulmicotone e incalzanti cavalcate di doppia cassa dai tempi studiati e ben realizzati.
Con le debite distanze “Kol viskas niekur” potrebbe sembrare una canzone degli iper-tecnici Cynic a causa dei continui cambi di tempo e di un sound maturo e mai scontato che ha però il grande difetto di rendere la canzone poco appetibile o piacevole dopo un primo sommario ascolto; dopo un accurato studio  del brano si possono sicuramente notare numerose sfaccettature di sound che lo rendono interessante.
“Karo ungys/į dausas” può essere considerata un’opera a se stante sia a causa della sua lunghezza si perché contiene al suo interno svariati generi musicali, dai riff heavy classico, al black, al death di alcuni passaggi di batteria al gothic di alcune claustrofobiche atmosfere; purtroppo alcuni “momenti” sono tirati un po’ troppo per le lunghe diventando così troppo ripetitivi e alla lunga noiosi.

Questo “Prakeikimas” è sicuramente migliore rispetto al debutto dei Dissimulation, ma manca ancora qualcosa per poter diventare un lavoro davvero degno di nota; alcune idee sono sviluppate davvero bene e rendono il sound molto piacevole; di contro alcuni momenti si perdono nella banalità e nella ripetitività che alla lunga diventa quasi fastidiosa.

TRACKLIST:
1. Aš jűsų prakeikimas
2. Suteikim jiems kančią
3. Jų septynetas
4. Omega et alpha
5. Kol viskas niekur
6. Karo ungys/į dausas

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