Recensione: Priests of Metal
I Conquest of Steel sono una delle band storiche della New Wave of British Heavy Metal, hanno esordito nel 1981 e fino al 1989 hanno continuato a difendere la fede nel metallo pesante contro tutte le difficoltà possibili. Dunque alcuni tra voi potrebbero cadere dalle nuvole non avendo mai sentito parlare di questa band oppure non avedno mai avuto la possibilità di mettere le mani su un loro disco. La cosa non è affatto casuale perchè dal 1981 a oggi i Conquest of Steel non hanno mai firmato un contratto discografico, è sconcertante me ne rendo conto, ma questi ragazzi si sono autoprodotti in casa qualcosa come otto full lenght prima di separarsi nel 1989. Questi lavori non sono mai stati pubblicati in modo ufficiale, adesso sembra che la band sia intenzionata a ripubblicare il suo esordio omonimo in formato digitale per la fine dell’anno, ma non prendetela come una notizia ufficiale. Comunque, i nostri inglesi si sono riuniti per ribadire la loro attitudine fiera e integerrima, per riportare in auge il sound tipico della New Wave of British Heavy Metal e hanno messo sul mercato questo mini cd di sei canzoni la scorsa estate, come sempre non si sono preoccupati di trovare una etichetta disposta a supportarli (infondo perchè interrompere una così florida tradizione? Perchè dare alla gente la possibilità di procurarsi i loro lavori? nda) finchè la Secret Port Records greca non si è offerta per supportarli in maniera adeguata. Questo “Priests of metal” si muove attraverso territori epici e ortodossi, ponendo alla sua base un sound potente e tipicamente britannico, questi ragazzi sounano molto simili agli Steel Warriors, ai primi Blitzkrieg, ai Warrior UK, ai Black Mayne e a tratti ai Creature solo per darvi dei riferimenti di massima ma non posso fare paragoni con il loro sound del passato perchè non ho altro fuori da questo mini cd. Non aspettatevi una produzione particolarmente raffinata, forse per scelta o per esigenza i Conquest of Steel decidono per un sound vibrante, che ricorda il vinile, e che pone la loro musica immediatamente al cospetto degli stilemi classici del passato.
La prima “Born to rock” rappresenta bene lo spirito della band inglese fatto di metal epico e crescente, di riff granitici e di refrain travolgenti. Certo la band non possiede una personalità particolarmente spiccata ma convince in ogni frangente con il suo sound corposo e sincero. Mi vengono alla mente i primi Warhead di “Speedway” (non mi riferisco alla omonima band thrash tedesca, ma ai vecchi Warhead) con la successiva “Righteous victory of war” che possiede un tiro indiscutibile e un mood davvero molto convincente, ottime chitarre di impostazione classica e linee vocali al vetriolo fanno la fortuna del brano in questione. Il disco continua con il ritmo travolgente di “Hard loving woman” uno brano ricco di spunti heavy rock che alterna strofe galoppanti alla Ostrogoth con aperture tipicamente rock oriented che mi rimandano ai Tygers of Pan Tang di “First kill”. In ogni modo prendete questi altisonanti paragoni nella giusta ottica, non gridiamo al miracolo, non ci troviamo di fronte a un platter sensazionale in ogni caso. La successiva “Steel is the law” è una canzone tipicamente old fashioned, le strutture ritmiche si alternano in maniera molto convincente generando un refrain immediato, qualcosa di simile a quanto suonato dai Wildfire. La conclusiva “Fisting in the name of metal” ha un refrain davvero coinvolgente e un testo davvero integerrimo, leggermente orrifico, riaffiorano spunti cari ai Withcfynde, mentre le chitarre rimandano agli Spartan Warriors. In conclusione devo dire di aver apprezzato moltissimo il lavoro svolto dai Conquest of Steel, mi dispiace non essere in possesso del loro vecchio materiale ma se questo “Priests of metal” riflette lo spirito artistico del passato della band inglese allora è un gran peccato che nessuno abbia mai stampato i loro vecchi dischi.
Se qualcuno di voi leggendo questa recensione trovasse informazioni utili da aggiungere spero si senta libero di aggiungere un commento in coda. Aspetto con ansia la pubblicazione del loro primo disco, spero di avere informazioni utili da comunicare al più presto.
Tracklist:
1) Born to Rock
2) Righteous Victory (of war)
3) Hard Lovin’ Woman
4) Steel is the Law
5) Fistin’ in the name of Metal