Recensione: Progetto Sinergia

Di Nargotrhond - 8 Febbraio 2005 - 0:00
Progetto Sinergia
Band: Pino Scotto
Etichetta:
Genere:
Anno: 1994
Nazione:
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70

Dopo il buon successo de “Il Grido Disperato di Mille Bands” il mitico Scotto si cimenta in una nuova sfida: “Progetto Sinergia”. Nel suo nuovo lavoro coinvolge oltre a Luigi Schiavone, già con lui nel “…Grido…”, Fabrizio Palermo, bassista nella Ruggeri Band ed ex Sharks, Antonio Aiazzi, tastierista dei Litfiba, e l’amico Mascheroni (…che per chi non lo sapesse era il batterista dei Vanadium…). A prima vista il Combo presenta una certa eterogeneità musicale di fondo, basti pensare ad Aiazzi che con l’hard & heavy dei Vanadium c’entra ben poco, si potrebbe dunque giungere all’affrettata conclusione di una compagnia di “mal assortiti”, ma non è così. In fondo un filo conduttore comune c’è eccome, ed è il Rock; ed è proprio questa la sfida di Scotto: riunire alcuni dei migliori musicisti italiani Rock in una sinergia (…ecco spiegato il titolo…) senza precedenti. Il progetto (tanto per rimanere in tema titolo) è ben pensato e questa Super Band dà emozioni forti fin dall’inizio, ma lo vediamo meglio nel dettaglio delle singole tracce.

ROCK E I SUOI FRATELLI è la prima, ed è riproposta in due versioni: quella “radio” alla track 1 e quella “originale” alla 6. Le differenze sono minime, da notare una trentina di secondi di musica in più nella “originale”. A parte queste inezie, la song parte subito forte e si mantiene così per tutta la durata. Il combo è ben assortito e Pino sfodera una grinta che sembra riportarci addirittura ai vecchi Vanadium! Secondo me è una gran prodotto che sia nel testo che nella musica non delude: gran Rock!
LEONKA la segue, ed anche qui siamo di fronte ad una song di alto livello. E’ probabilmente una delle più autobiografiche di Scotto in assoluto, canzone che l’ex frontman dei Vanadium dedica agli amici del Leoncavallo, luogo, e me lo ha confessato proprio lui qualche tempo fa, dove ha trascorso una buona fetta della sua vita. E’ davvero un’ottimo risultato dove si mescola oltre all’aspetto autobiografico quello di impegno sociale (che tengo a precisare non essere da parte mia fattore di conto nel giudizio); in estrema sintesi siamo in pieno stile Scotto.
Mr.MONEY ahimè, non è su questi livelli. Sebbene sia una canzone di aperta denuncia al sistema capitalistico, denuncia che non voglio commentare, lo schema compositivo è banale, così come il testo, e il risultato complessivo è superficiale e insufficiente. E’ la peggiore del disco, niente a che vedere con le altre.
Dopo la pessima (lasciatemelo dire) Mr. Money è la volta di PREDATORI DELLA NOTTE. L’amaro in bocca della precedente se ne va via dopo pochi secondi. Il ritmo lento e costante, le chitarre, Scotto, la lirica…tutto è al massimo e questa song è sicuramente il miglior prodotto di questa Super Band che qui ci regala l’emozione più forte. Unico neo una produzione non perfetta, ma di questo parlerò tra poco.
WHOLE LOTTA ROSIE è la quinta. Come facilmente si può intuire è una cover dell’originale dei mitici ACDC, cover che l’ex frontman dei Vanadium dedica al grande Bon Scott. Sulle peculiarità della song non mi soffermo, anche perché Whole Lotta Rosie non necessita di presentazione alcuna.
Scotto mette in mostra i muscoli e semina grinta sin dall’inizio, ma sembra voler strafare e il risultato non è gran chè. Dopo un attenta analisi a Scotto è da imputare solo una piccola parte di colpa, perché è proprio la produzione il neo maggiore. La pochezza di mezzi ha sempre caratterizzato la vita musicale di Scotto sin dai tempi dei Pulsar, e in questo caso si ha l’impressione che questa cover sia stata registrata “in fretta”, male e con un lavoro di produzione piuttosto grezzo e dozzinale. Peccato, perché sulle potenzialità di Scotto non ci sono dubbi, e una produzione migliore gli avrebbe certamente reso onore.

Le canzoni sono poche, sei, di cui una riproposta in due versioni (molto simili), e i circa 23 minuti e mezzo del disco scorrono troppo velocemente. Le emozioni ci sono eccome, ma si sente la mancanza di qualche song in più. Inoltre il lavoro presenta evidenti alti e bassi (Predatori…vs Mr. Money) e tutto ciò penalizza il giudizio complessivo, senza considerare la produzione che si potrebbe definire a diritto grossolana e mediocre. Rispetto al “…Grido…” vi è una perdita complessiva di livello anche se secondo me in questo lavoro Scotto, insieme a Kaliandro e soprattutto a Norman Zoia (che ha collaborato alla stesura di tutte le canzoni in Italiano dell’ex leader dei Vanadium) riesce a essere più incisivo nonché più autobiografico nei testi (eccezion fatta per Mr. Money). In estrema sintesi si può dire che il progetto di Scotto è andato nella direzione giusta anche se la pochezza di mezzi ne ha frenato notevolmente ambizioni e potenzialità. E’ un disco per intenditori veri che riescono a intravedere in un lavoro come questo l’impegno e la grinta di un uomo che ha fatto del rock la sua vera ragione di vita.

Tracklist:
1 ROCK E I SUOI FRATELLI (versione radio)
2 LEONKA
3 Mr. MONEY
4 PREDATORI DELLA NOTTE
5 WHOLE LOTTA ROSIE (dedicato a Bon Scott)
6 ROCK E I SUOI FRATELLI (versione originale)

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