Recensione: Prologue

Di Riccardo Angelini - 5 Giugno 2007 - 0:00
Prologue
Band: Eyes of Soul
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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68

Una nuova voce si leva dalle fertili lande della scena progressive milanese. Tocca agli Eyes of Soul compiere il passo del primo demo, opportunamente intitolato “Prologue”. Abbandonati i panni di cover band indossati a partire dal 2001, quando aveva iniziato la propria carriera con il nome di Cyberian Tales, il combo lombardo incide dunque i suoi primi tre pezzi originali, confermando l’innata predilezione per sonorità power/prog.

 

È proprio la componente progressive a dominare la tracklist, formata da brani medio-lunghi ma saggiamente contenuta per quanto riguarda la durata complessiva. Pulita l’esecuzione, fluido il songwriting, a favore dei brani emerge soprattutto un buon gusto melodico, che lascia scorrere senza troppi intoppi anche i sette primi abbondanti della pacata “Strange Skies”, raggiungendo probabilmente il culmine qualitativo nella conclusiva “Anghell”. L’impronta piuttosto tradizionale dei tre pezzi in scaletta relega in secondo piano la sperimentazione, intesa tanto come eclettica apertura a nuove influenze quanto come ricerca di soluzioni melodiche originali. Ma ci sarà tempo per approfondire questo aspetto. A necessitare di maggiore attenzione fin da ora è invece la componente prettamente “metal” del sound. Tanto le reti di riffing quanto le strutture ritmiche sono infatti approntate con perizia, mentre tendono a difettare in termini di grinta e aggressività. Diligente la batteria, preciso il riffing, ma a fare difetto è la potenza dei suoni, incapaci di imporsi con la dovuta autorevolezza nei momenti di maggiore enfasi. Un appunto che potrebbe essere rivolto anche al cantato, pressoché al riparo di ogni obiezione dal punto di vista tecnico, ma ancora restio a graffiare quando pure si presenta l’occasione.

 

Si tratta in ogni caso di spigolature facilmente smussabili: l’ossatura dei brani è infatti buona e questo permetterà alla band di guardare con ottimismo al futuro. Con un pizzico di malizia in più e l’auspicabile erenità apportata da una line-up finora piuttosto travagliata, con il loro prossimo passo gli Eyes of Soul dovranno dimostrare fino in fondo tutto il loro carattere e la loro personalità. Fino ad allora gli appassionati resteranno in vigile attesa.

 

Riccardo Angelini

Tracklist:

1. The Dreamer (6:56)

2. Strange Days (7:21)

3. Anghell (5:32)

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68