Recensione: Promo 2006
La storia dei marchigiani Firestorm inizia intorno all’anno 2000, quando Manuele Pesaresi decide di formare una tribute band degli Iron Maiden. Ben presto però il gruppo si rende conto di poter camminare con le proprie gambe e così inizia uno sforzo compositivo che porta nel 2003 alla realizzazione di un primo demo, “The Never-Ending Course Of Time”. La cosa interessante è che la band si stacca con decisione dalla sonorità tipiche della Vergine di Ferro (senza tuttavia rinnegarle) per abbracciare quelle tipiche del progressive metal melodico e facilmente assimilabile. Ai buoni responsi della critica corrisponde però una certa instabilità nella line up e così in due anni cambiano tutti i membri, tranne il già citato Manuele. La voglia di produrre un disco però non se ne va e così, nella nuova formazione, la band registra nel 2006 dieci tracce (di cui quattro sono riprese dal primo demo) e si mette in cerca di un’etichetta. Quello che ho tra le mani è dunque un estratto di tale album.
Tra i pregi che le canzoni qui presentate rendono evidenti c’è innanzitutto la buona vena creativa che porta i Firestorm ad avere una personalità propria e a dimostrare di saper sfruttare i canoni portati in auge anni addietro da Dream Theater e soci (robusti muri sonori, controtempi e tastiere in evidenza) senza esserne schiavi e soprattutto senza riprenderne pedissequamente il sound. Merito forse di un’impostazione di base che predilige la melodia (come da tradizione per il metal tricolore) al colpo ad effetto puro e semplice.
Il sound dei Nostri è dunque un sapiente alternarsi tra energiche trame metalliche e momenti delicati, tra assolo affilati e linee vocali avvolgenti, come avviene nell’avvincente Salomè, canzone impreziosita da linee melodiche (vocali e non) d’ispirazione orientale. Altro brano interessante è sicuramente Beyond every rational thought che ad un incipit in stile Eldritch (di “El Nino”) contrappone una poderosa accelerazione centrale di maideniana memoria, giusto per porre l’accento sulle origini puramente “metalliche” della band. Origini che si collocano saldamente anche nel metal tricolore, basti ascoltare le melodie e l’uso della tastiera che si fa in Angeldevil. Forse l’unico appunto riguarda la cura delle linee melodiche e vocali che in alcuni frangenti, pochi fortunatamente, appaiono poco memorizzabili e un po’ impersonali nonostante la buona prova (soprattutto quando “tira fuori” la voce) di Riccardo Curzi.
Impressioni buone dunque per un band che ha sicuramente ancora da lavorare per limare qualche imperfezione, ma che mostra delle qualità bisognose solo del tempo e dell’opportunità, che solamente un’etichetta può dare, per crescere ed evolversi come si deve. Promossi.
Line Up:
Riccardo Curzi (v)
Manuele Pesaresi (gt)
Moreno Baldoni (gt)
Lorenzo Alessandri (bs)
Simone Polenta (d)
Tracklist:
1) Angeldevil
2) Salomè
3) Beyond every rational thought
4) Walls of the past