Recensione: Promo 2009 [EP]
Che il death italiano sia oggi in gran forma non è un mistero. Numerose band hanno ormai sottoscritto i loro bei contratti con label anche di livello internazionale, e altrettante si stanno muovendo in giro per l’Europa per proporsi dal vivo alla platea urlante. Può capitare, tuttavia, che la benedetta stipula tardi ad arrivare, malgrado un’obiettiva bontà della proposta.
Fattispecie, quest’ultima, perfettamente calzante ai Deformachine, insieme alessandrino che da dieci anni, tenacemente, non molla la presa. Che il gruppo non si sia formato ieri s’intuisce sin dalle prime battute di “Promo 2009”, EP a uso e consumo della stampa specializzata e delle etichette discografiche (prima di questo lavoro un full-length ugualmente autoprodotto (“Over G”, 2005) e un altro demo (“+G”, 2002) anch’esso, ovviamente, self-released).
Maturità artistica, si diceva.
Questa si percepisce immediatamente per via di alcuni indizi. Il primo, il sound pieno e poderoso; circostanza difficile da raggiungere solo e soltanto con le proprie forze. Lo stile, poi. Un’azzeccata miscela fra thrash e death, con predominanza di quest’ultimo. Mistura che disegna la personalità del combo, giacché nei pochi minuti dell’EP – ma a volte basta anche qualche briciola per riconoscere la pietanza – non c’è nemmeno un istante in cui si possano avvertire dei cali di tensione. Il tiro è costante, la potenza anche, la consistenza pure.
Buona la poi coesione dei chitarristi, che costruiscono un massiccio rifferama il quale non disdegna qualche pennellata di metalcore (“10 Years”). Con un guitarwork così efficace sia nella parte ritmica sia in quella solista, l’intreccio con la sezione ritmica assume peso ed energia. Il che fa apparire il tutto come ben rodato, dal piglio serio e professionale. Appare un po’ scontata la prestazione del cantante, a volte troppo ancorata alle linee vocali tipiche dello swedish (In Flames e compagnia bella), ma che comunque si rivela coerente con l’approccio aggressivo del quintetto; soprattutto quando accenna a qualche melodia meno abusata (“To Present God”, che dimostra peraltro l’abilità delle due asce). Non manca, qua e là, qualche accenno alla meccanicità tipica del cyber-death (“Scent”). Fatto, questo, che regala alla proposta un taglio moderno e in linea con gli odierni dettami in materia, ottenuto, anche, pestando con decisione sulle tonalità più basse (“Putrid”). Non da meno è il songwriting, deciso e strutturato nella maniera corretta riguardo al genere. Nonostante la menzionata assonanza al death melodico, i ritornelli non sono certo catchy, e questo credo sia un punto a favore dei Nostri.
Il fatto che il CD magari non dimostri, estremizzando il concetto, la capacità dell’act di essere in grado di realizzare, in futuro, un capolavoro, non deve ingannare. I Deformachine non hanno punti deboli di rilievo, sono tosti e robusti, e su questo devono insistere per il seguito della loro carriera.
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Track-list:
1. Putrid 4:43
2. Scent 3:09
3. To Present God 4:25
4. Years 4:07
Line-up:
Davide – Vocals
Pidio – Guitar
Rob – Guitar
Carme – Bass
Fede – Drums