Recensione: Promo 2010 [EP]

Di Daniele D'Adamo - 12 Ottobre 2010 - 0:00
Promo 2010 [EP]
Band: Metalheadz
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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73

Con i veneti Metalheadz si colma, credo, l’ultimo angolo inesplorato del thrash. Dopo il tecno-thrash, il death-thrash, il thrash ignorante e chi più ne ha più ne metta, è l’ora del «porno-thrash metal».

Così, infatti, il combo italiano definisce il proprio stile, con specifico riferimento ai temi trattati che, è bene evidenziarlo, hanno un intento goliardico e scherzoso. Probabilmente, un modo per farsi notare nel claustrofobico panorama del metal tricolore e non. Meglio farsi due risate in tal modo, in ogni caso, che con il sistema di certo porn/gore-grind di provenienza sudamericana, dai gusti più che dubbi.

Evitando quindi di commentare i titoli dell’EP che ho sottomano, si può invece sottolineare che i Metalheadz – dopo un altro EP inciso nel 2004 (“Promo 2004”) – hanno già pronto, in saccoccia, il loro primo full-length. “Promo 2010”, non a caso, dovrebbe servire loro da buon viatico per scovare un contratto discografico.

Scritto del soggetto delle canzoni, non rimane che concentrarsi sulla musica. A tal proposito, malgrado alcune difficoltà legate nel mantenere stabile la line-up, i Nostri sono comunque insieme da dieci anni. Questo fatto, appunto, è direttamente connesso alla questione artistica perché il sound del dischetto risente dell’esperienza dei musicisti, peraltro notevole anche dal vivo. Potenza, velocità e consistenza ci sono tutte. Maturità e idee chiare, pure.

Il groove è basato su un interessante suono metallico (Steve Harris docet) del basso di Andromeda, che avvolge il drumming poderoso di Alex. Drumming che non disdegna di concedersi qualche blast beats giusto per far comprendere che l’intenzione è quella giusta. Buono il veemente guitarwork di Leader il quale, nei soli, tradisce il suo fiero background heavy, così come le linee vocali di Marco, che tira fuori dalla gola un growling gutturale tipico più del death che del thrash.
A questo proposito, infatti, la bontà del quartetto di Verona deriva principalmente dall’aver saputo unire con naturalezza più di uno stile; compresa, contemporaneamente, la fabbricazione di un riuscito impasto fra tradizione e modernità.

I quattro brani, poi, sono solidi e quadrati; senza particolari complicazioni. Si ascoltano con piacere e anzi, se si alza il volume, portano a buon fine il loro compito di scuotere per bene le interiora di chi ascolta. Una bella botta, insomma.

Le premesse espresse in “Demo 2010”, in conclusione, sono portatrici di una sensazione positiva. I Metalheadz partono da un intento poco formale e anzi spiritoso, che però si fa da parte quando iniziano a pestare sull’acceleratore. Lì, allora, si fa sul serio.  
 
Daniele “dani66” D’Adamo

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Track-list:
1. IV 3:29    
2. Queen Of The Black Hole 3:57    
3. Squirting Girl 3:36    
4. Turn The Light On 3:36    

Line-up:
Marco – Vocals
Leader – Guitar
Andromeda – Bass
Alex – Drums

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