Recensione: Promo CD
Attivi dal 1999, i romani Ivory Moon propongono un epic metal sinfonico che ha nella coralità degli arrangiamenti operistici il suo punto di forza. Decisi a valorizzare la globalità del sound piuttosto che le individualità, i sette musicisti (Gianluca Sbarbati alla voce, Davide Calisse e Fabrizio Zucchini alle chitarre, Andrea Campisano al basso, Marianna Testa alle tastiere, Matteo Menichelli alla Batteria e Cecilia Serra ai cori e alla voce solista) esordiscono con questo demo autoprodotto nel maggio 2002, composto da tre pezzi di buona fattura.
Un preludio pianistico che ricorda molto gli esercizi assegnati ai principianti, ma con una sinistra nota dissonante, apre per le chitarre possenti di “Lord Of The Mountain (Etna)”, mid-tempo galoppante sulla scia del primo Falconer. Accattivante la melodia e buono l’impatto globale, che, se mi è permesso di consigliare, è migliorabile aumentando la presenza delle parti corali, davvero ben eseguite.
Più presente fin dall’inizio di “Hell” il supporto del coro, soprattutto negli interludi lirici in cui spariscono chitarre e batteria. Il ritmo, spezzato dai suddetti intermezzi, si fa più incalzante nei bridge e nei chorus, dove gli echi folk-epici sono quantomai trascinanti, in delizioso stile Therion. Sognante l’assolo di Davide Calisse, prima del pirotecnico refrain di grande effetto. Trascinante e pomposa, Valhalla, si apre con un delicato duetto voce – pianoforte, per sfociare nell’epic sinfonico di cori e ritmiche martellanti, seguito da un’interessante climax di chitarre, cori e percussioni, fino all’inatteso rallentamento finale, annunciatore di una serie di progressive decelerazioni e ripartenze sul ritornello che lasciano davvero ben sperare per la futura produzione della band.
Da rivedere forse le scelte vocali di Gianluca Sbarbati sulle parti in falsetto: è evidente un fisiologico calo di potenza, dovuto soprattutto allo sbagliato passaggio di registro. Fortunatamente questo particolare occorre una sola volta, mentre il singer si trova decisamente a suo agio sulle tonalità medie in cui può impostare al meglio la sua timbrica tipicamente power-epic.
In conclusione, si tratta indubbiamente di un buon lavoro, anche se non rappresenta il massimo dell’originalità, soprattutto in un genere saturo e difficile come il power/epic. Degni di nota alcuni spunti progressivi in fase ancora embrionale, ma vogliamo dare fiducia agli Ivory Moon, incoraggiandoli ad intraprendere soluzioni forse più rischiose, ma di sicuro necessarie per emergere in un panorama troppo affollato.
Tracklist:
1. Valhalla
2. Lord of the Mountain (Etna)
3. Hell