Recensione: Promo Cd 2007
Come non salutare con piacere il ritorno sulle scene dei napoletani Loadstar dopo ben diciotto anni dal loro scioglimento? Non a caso, nel mio excursus in quattro puntate sulla NWOIHM pubblicato all’interno del magazine Metal Maniac, scrissi che una delle pecche del periodo fu la mancata pubblicazione di un’uscita ufficiale da parte della band di Alessandro Pacella e soci. Ovviamente il concetto sopra esposto va esteso a tanti altri gruppi di quell’epoca ma i Loadstar, essendo una della punte di diamante dell’HM in una importante città come Napoli, avrebbero dovuto spingere a fondo in quel momento per realizzare un vinile. Ma poi, si sa come in Italia vadano le cose e le tante speranze vengono brutalmente disintegrate da un ambiente ostile, impreparato, che se ne frega altamente di spezzare i sogni di ragazzi speranzosi e entusiasti – secondo me, in generale, uno dei maggiori delitti che si possano perpetrare – e così, alla fine degli anni Ottanta, la città di Totò si è dovuta contentare di aver dato i natali solamente al primo disco di HM uscito su vinile in Italia: quello dei leggendari Strike dei fratelli Ingrosso.
Tornando ai Nostri, la reunion vede la partecipazione di 3/5 dei Loadstar originari: Stefano Guercia alla chitarra, Alessandro Pacella al basso e Massimo Tatafiore alla batteria. A completare il combo tricolore sono Al Laghi (Entropy) e Riccardo Napoli degli storici Hell’s alla seconda chitarra. Il promo Cd 2007, oggetto della recensione, consta di cinque tracce: due vecchi pezzi degli anni Ottanta mai incisi precedentemente su demo, altri due brani di nuovissima costituzione e la riedizione di Revenge degli Hell’s.
Promo Cd 2007
Voodoo Star, il primo pezzo nuovo, è puro HM, con uno stile nel cantato tra l’epico e gli anni Settanta e la sezione ritmica ai confini del thrash’n’speed. Alien World, il secondo brano inedito, inizia a la Scorpions con riff periodo Blackout per poi trasformarsi in metallo genuino condito da cambi di tempo interessanti. Time Won’t Forget è il primo ripescaggio anni Ottanta: un episodio che vive di reminiscenze prog metal e che ha il proprio punto di forza nella carica innovativa dei bei tempi. Revenge, da me il brano più atteso, non delude le attese: si tratta di HM italiano anni Ottanta al 100%, debitore della scena british più epica del periodo, sugli stilemi di Satan e Angel Witch. Grandioso l’arpeggio di chitarra centrale, che permette ad Al Laghi di esprimere il proprio spettro vocale senza limitazione alcuna. Screen Addiction, dal vecchio catalogo, chiude il disco in crescendo: secondo chi scrive il brano “più Loadstar del lotto”, grazie alla giusta alchimia fra melodia, potenza e riffing portante, galoppante come ai tempi della NWOBHM.
Quello che mi permetto di consigliare ai Loadstar è di osare un poco di più, cioè di essere sguaiati quando serve e a tratti di cercare l’immediatezza a discapito delle soluzioni più elaborate, questo, ovviamente, nell’ottica globale di un prossimo full length, che più che legittimamente sublimerebbe un manipolo di vite dedicate al metallo.
Welcome back!
Stefano “Steven Rich” Ricetti