Recensione: Protected Hell
Arrivano a quota otto full-length ufficiali pubblicati (senza contare gli autoprodotti) i Disbelief, band tedesca che, in quasi venti anni di onorata carriera, è riuscita a portare avanti una proposta musicale a base di death metal con una buona dose di divagazioni di stampo gothic capaci di rendere il sound del gruppo abbastanza personale e riconoscibile a miglia di distanza.
C’è comunque da dire che la formula adottata dal combo di Hessen, soprattutto nelle ultime uscite discografiche, è diventata via via un po’ troppo statica e priva di ispirazione, restando comunque su livelli qualitativi più che sufficienti. Stesso discorso anche per questo nuovo Protected Hell, disco che segue la scia dei suoi predecessori, con l’innesto di piccole, piccolissime dosi di novità che comunque non alterano più di tanto la struttura di un sound che è ormai diventato il classico trademark che contraddistingue ogni uscita discografica dei Disbelief.
A farsi valere, in questo caso, sono dei suoni di chitarra ancora più incisivi, che ritroviamo subito nella turbolenta opener A Place To Hide, e le parti vocali di Karsten Jäger votate molto più alla melodia (e al cantato pulito) già rispetto alle release precedenti. Per il resto, la band tedesca preferisce fossilizzarsi su di una proposta musicale più che collaudata, ma che, c’è da ammetterlo, non è riuscita mai a raggiungere la perfezione assoluta. Insomma, poche le idee a disposizione, anche se sfruttate bene in alcuni casi, che vanno a comporre una tracklist ben bilanciata fra potenza sonora ed emozioni che scaturiscono dalle atmosfere malinconiche ricreate all’interno di ogni singolo pezzo, e che ritroviamo soprattutto nelle parti più rilassate e introspettive (ne sono un perfetto esempio The Dark Soundscapes e The Return Of Sin). Per il resto, le undici tracce a disposizione (più intro) sono capaci sì di essere scorrevoli e di avere un certo impatto sull’ascoltatore al primo ascolto, ma che comunque perdoni una buona dose del loro mordente già nel corso dei successivi giri del lettore, colpa soprattutto di una proposta musicale che aggiunge veramente ben poco a quanto fatto fino ad ora dalla band.
Poche novità in vista quindi. Protected Hell, alla fine dei conti, non si distacca più di tanto dalle relese precedenti targate Disbelief, nonostante le piccole e già citate novità aggiunte ad un sound comunque piuttosto solido e di forte impatto. Un disco onesto, in ogni caso, che si farà apprezzare sicuramente da chi conosce bene la band, ma che purtroppo rischia anche di perdersi in un mercato che offre una buona quantità di release di gran lunga più interessanti.
Angelo ‘KK’ D’Acunto
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Tracklist:
01 Hell
02 A Place To Hide
03 Hate/Aggression Schedule
04 Nemesis Rising
05 The Return Of Sin
06 Hell Goes On
07 S.O.S. – Sense Of Sight
08 One Nation’s Son
09 Trauma
10 The Dark Soundscapes
11 Room 309 (Kraftprinzip)
12 Demon’s Entry