Recensione: Psykerion

Di Alessandro Ebuli - 8 Ottobre 2013 - 18:31
Psykerion
Etichetta:
Genere:
Anno: 2013
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
84

L’ambizioso progetto Thought Chamber, capitanato da Micheal Harris e Ted Leonard, giunge al nuovo capitolo esattamente sei anni dopo l’ottimo esordio intitolato “Angular perception”.

Pur se ancorato allo stile del suo predecessore, in “Psykerion” è evidente una maggiore coesione tra i membri del gruppo a favore di un accresciuto livello compositivo ed una conseguente migliore fluidità delle nuove canzoni.
Per quanto riguarda il tema delle liriche, in questo concept è narrata la storia del giovane Avakus, alla ricerca di se stesso e del futuro dell’umanità attraverso un viaggio all’interno della galassia Psykerion.
I sedici pezzi che compongono l’album spaziano tra sonorità prog classiche stile Yes e Rush, fino ad inevitabili riferimenti prog metal più recenti, quali Dream Theater, Shadow Gallery, Flower Kings e naturalmente Enchant e Spock’s Beard (queste ultime due band vedono Ted Leonard in qualità di vocalist), riuscendo comunque nel difficile compito di risultare originali e godibili.
Le tracce principali dell’album vengono inframmezzate da brevi composizioni nelle quali passano in rassegna le molteplici influenze prog degli ultimi trent’anni; sperimentali passaggi free jazz misti a ritmiche latine, intrecci space rock  e sfumature à la Tangerine Dream, fungono da raccordo tra le canzoni cardine di “Psykerion”.

L’opener “Inceptus” gioca sulle tastiere di Michael Harris con forti richiami ad “Awake” dei Dream Theater, si unisce alla successiva strumentale “Exodus” ed insieme ci portano alla prima perla del disco “Psykerion-the question”, dove un prog elaborato in stile Enchant è sorretto da una splendida linea melodica che, in quanto concept,  è “portante”: la ritroveremo più volte lungo tutta la durata dell’album. “Light Year time” musicalmente non si allontana dalla precedente, ma qui la melodia vocale arriva al limite dell’AOR e mostra un Leonard in splendida forma.
Quindi scivolano via altri due intermezzi strumentali e si riparte con la fantastica “Behind the eyes of Ikk”, che si candida ad essere la migliore traccia del lotto: 8 minuti e 34” di durata nei quali i notevoli intrecci prog metal di scuola Shadow Gallery rimandano ad  atmosfere stile Fates Warning; un turbine sonoro dal quale è veramente difficile uscire indenni.

“Isle of Bizen” rallenta e si presenta come un mid-tempo semplice, ma tutt’altro che banale, con un solo chitarristico centrale di chiara matrice blues. La strumentale “Xyrethius” non si allontana molto da “Behind the eyes of Ikk”, ma convince per compattezza nei suoni.
“Recoil” riprende la melodia portante del concept e presenta l’evidente influenza di Neal Morse nella linea vocale. La breve “Breath of life” è invece un  mid-tempo di ottima fattura che a tratti ricorda gli Enchant, pur essendo una delicata e convincente ballata al 100%.
La seconda perla dell’album è “Trascend”, ottimi arrangiamenti, melodia vocale stupefacente (anche qui si toccano vette care all’AOR), trame sonore ricercate e cavalcate prog metal da manuale. Purtroppo le cose cambiano drasticamente con “Planet Qwinkle”, canzone sottotono priva di idee valide che scivola via lasciando l’amaro in bocca e si tuffa nella conclusiva “Inner peace”, outro nella quale viene ripresa la melodia portante del concept con un vestito sonoro maggiormente ricercato rispetto all’Intro “Inceptus”.

Un finale nel complesso scontato se paragonato alle altre composizioni, che pur non inficia la riuscita generale di un album pregevole ed importante per la band; qualche accortezza in più nel calibrare meglio determinate soluzioni soniche avrebbe certamente giovato all’economia generale del disco, ma il risultato è comunque valido sotto molti aspetti, in primis quello creativo, ma anche sperimentale e sonoro, nel quale spiccano la strepitosa voce di Ted Leonard e le mirabolanti tastiere di Michael Harris e Bill Jenkins (altro “prestito” dagli Enchant).

L’impeccabile produzione è il tocco di classe che l’album merita per candidarsi ad essere una delle uscite più apprezzate dell’anno.

Discutine sul forum nella sezione Progressive!

Ultimi album di Thought Chamber

Genere:
Anno: 2013
84