Recensione: Puke Pile
Nella storia del Brutal Death sono stati scritti album che hanno dimostrato al mondo come questo non fosse un genere destinato a collassare su sè stesso; chiunque conosca i lavori di Suffocation, o per restare ai giorni nostri Cryptopsy, ne è bene al corrente. Purtroppo ancora oggi ci troviamo davanti a produzioni come Puke Pile che al contrario non fanno che invigorire la critica al genere. Se prendiamo questo lavoro nelle sue 12 canzoni e ci dimentichiamo di tutto quanto sia già stato fatto, otteniamo un album appena più che sufficiente; il problema è che non c’è una nota, dico una, di questo album, che non sia già stata proposta in tutte le salse.
Spirito conservatore? Non penso… Quello che manca agli Screaming Afterbirth per ora sono proprio le idee! Per il resto direi che il gruppo è ok; oltre ad un buon impatto e ad una discreta tecnica, troviamo una produzione che si lascia ascoltare volentieri e un notevole muro sonoro. Ma per più di venti minuti la batteria veloce ed assolutamente incapace di evolversi maschererà i soliti, triti e ritriti, giri di chitarra. Non so proprio cosa dire; capita che escano prodotti assolutamente non innovativi, ma che lascino di sè comunque una buona impressione. Invece per Puke Pile questo discorso non vale. Come se, oltre che essere cloni, gli Screaming Afterbirth avessero scelto male anche il soggetto!
Forse sono un po’ crudele nel valutare questo Mcd, e devo ammettere che fino ad ora ho parlato solo degli aspetti negativi; in effetti qualche saltuario sprazzo di vitalità emerge. Dimentichiamoci dei disastri come “Anal Volcano” e dedichiamoci piuttosto a pezzi come “No Orifice Shall Remain” in cui i nostri macinano riff più ragionati: in questo caso ecco che se non altro il pezzo da modo di farsi ricordare ed apprezzare. Ho citato un caso e potrei citarne altri; in linea di massima mi limito a dire che non tutto è da buttare. Diciamo che questo lavoro non è pienamente sufficiente, ma neanche un aborto…
Che dire, se non che almeno per il momento vi sconsiglio di dedicarvi a questa band. Come al solito, c’è la possibilità di far meglio, ma questo è un discorso che vale per molti; per il momento aspetto qualcosa di più concreto, qualcosa che possa far parlare veramente di loro. Puke Pile spero diventi un giorno il capitolo da dimenticare di una miglior carriera.
Matteo Bovio
Tracklist
01. Entangled In Entrails
02. Stump Fucked Piss Flaps
03. Open Pussy Surgery
04. Anal Volcano
05. Completely Stuffed Bitch
06. Writhing and Contorting
07. Cottage Cheese Between Her Legs
08. Epidural Emissions
09. No Orifice Shall Remain
10. Mongoloid Whore
11. Puke Pile
12. Stabbing Faces and Kicking Gutts