Recensione: Pull The Trigger… And Bite This Bullet
La Spagna è famosa per le corride, la rivalità tra Barça e Real, il re e il flamenco, ma non per il metal a parte alcune rare eccezioni. In quest’ultimo ambito, infatti, si segnalano solo pochi sporadici gruppi che si divertono col power metal: Dark Moor e Mago De Oz per elencare i più famosi. Baròn Rojo ed Héroes Del Silencio sul versante hard&heavy.
Molto amati dal popolo latino però sono anche e soprattutto – si direbbe – i Soulfly/Sepultura, con i primi più considerati, e gli Slipknot. Non ci interessa indagare come mai giovani spagnoli ascoltino proprio questi due gruppi, ma va detto che questo è il background dei The Seed, nati a Madrid nel 2007 e con, all’attivo due full-length.
Questo secondo episodio attinge ampiamente da quei due gruppi, non riuscendo però a ricrearne lo spirito, essendo abbastanza poco innovativo e molto monotono. Questo è il problema di fondo che attanaglia tutto “Pull The Trigger…”, anche se va detto che il sound è compatto. Purtroppo dopo pochi ascolti si sa benissimo quando entrerà la batteria con la doppia cassa – sarebbe molto gradito se la doppia cassa venisse usata meno! – o quando ci sarà un assolo di chitarra. Va detto che il loro unico scopo è di creare un muro di suono quasi impenetrabile, a discapito di tutto il resto. Nonostante ciò non tutto però è da buttare e, com’è ormai tradizione nel metal moderno, i riff e gli assoli sono melodici, in controtendenza con il sound che caratterizza l’album; purtroppo, però anche qui troppo spesso si scade nel banale. Peccato perché c’è veramente da lavorare sugli altri strumenti (batteria in primis) e sulla voce urlante di Koko, mai veramente incisivi. Come se non bastasse, l’album sembra durare un eternità e arrivati a metà ascolto viene la voglia di prendere una boccata d’aria e un caffè. L’esperienza poi non è ahimé dalla loro parte e viene da chiedersi quanto possano ancora dare o se addirittura sono già arrivati alla fine di un vicolo cieco. Non descriverò le tracce, semplicemente perché non c’è niente da aggiungere: basta prendere “Pull The Trigger” come esempio chiaro di quanto scritto sopra.
In conclusione se amate sonorità groove e moderne aggiungete dieci punti in più al voto finale; a tutti gli atri sconsiglio ampiamente l’ascolto. Che consigli dare? Ascoltarsi bene tutti i gruppi più famosi, nella speranza che ciò possa portare a dei miglioramenti, ma dubito fortemente che ciò sia sufficiente specie in termini di personalità: una sorta di chimera per il combo spagnolo…
Luca Recordati
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