Recensione: Pure
Un divertente e scanzonato esempio di hard rock anni ottanta questo “Pure”, primo disco solista del gioviale Chris Laney, artista che ai più attenti conoscitori della scena rock scandinava degli ultimi anni, non risulterà del tutto ignoto.
Attivo principalmente nel ruolo d’affermato producer presso i Polar Studios di Stoccolma, Laney ha da qualche tempo fatto circolare il proprio nome anche in qualità d’apprezzato session e collaboratore di lusso, abile nel songwriting così come alla chitarra, tanto da meritare la chiamata in supporto di realtà di buon livello come Zan Clan e soprattutto Randy Piper’s Animal, gruppo fresco autore del notevolissimo “Virus”, una delle sorprese più positive dell’anno appena chiuso.
Una voce non eccessivamente brillante ma adatta alla bisogna, unita alle già elencate doti in sede compositiva e strumentale, hanno dunque permesso al musicista nordico il coronamento di un sogno covato a lungo e sempre tenuto nel cassetto.
Intraprendere, finalmente, una carriera solista all’insegna del puro, semplicissimo ed accattivante hard rock di matrice ottantiana, quello, per intenderci, riferibile alla grande epopea di WASP, Motley Crue, Kiss e Poison, anime di un ambiente musicale ormai entrato di diritto nell’immaginario collettivo per fascino e qualità.
Inteso sin dal titolo come un disco tramite il quale mettere in gioco se stesso, estrinsecando la propria personalità musicale tramite una serie di brani costruiti ad hoc, “Pure” si presenta come una release profondamente ancorata allo stile divertito e sbarazzino dei migliori eighties, lasciando ampio spazio, nel bene e nel male, a tutti quelli che sono i canoni e gli stereotipi di settore. Cori di grande enfasi, sostenuti da melodie ben costruite e di facile presa che vanno ad inserirsi in brani scattanti dai suoni cromati, sono pertanto la base stilistica imprescindibile tramite cui edificare un album che si rivela piacevolmente riuscito, con qualche buona carta da mettere sul piatto ed in grado di garantire soddisfazioni certe ad un pubblico selezionato di appassionati del genere.
L’opener “Situation”, brano scritto originariamente per gli Animal, dichiara questo credo sin dapprincipio, mostrando le linee guida descritte poc’anzi ed andando a cogliere più d’un punto in comune con il recente album del gruppo capitanato da Piper, in una similitudine di certo non da sottovalutare ed in alcuni frangenti, ben palese.
Spiccano, in una scaletta votata all’easy listening ed al rock da stadio, i cori piccanti e le chitarre alla Mick Mars di “I Dunno”, “I Hate Yer Guts” e “Make My Day”, mentre si fanno chiare le ispirazioni di Shotgun Messiah, Treat e Poison nelle vigorose e cadenzate “Make You Cry”, “Fire & Ice”, “Pissed At What Ya Missed” e “Pride B 4 The Fall”. Spazio infine a riferimenti “Defleppardiani” in “Get You Down” e “Last Man Standing”, probabilmente due dei pezzi definibili quale reale traino dell’intero album, grazie ad una verve melodica invero trascinante.
Roba primaverile insomma, ottima per una giornata di sole.
Diverse dal solito questa volta, sono invece le ballate – o presunte tali – per nulla melense e sdolcinate, ma piuttosto corpose e dal piglio maschio. “The Stranger in You” e “Skin On Skin”, completano una tracklist dai sapori accesi, alquanto gradevoli e coinvolgenti, complici nella riuscita di un disco sostanzioso, ben concepito e confezionato con perizia grazie anche, alla collaborazione di una lunga lista d’amici ed ospiti speciali, presenti a vario titolo lungo l’intero cd.
Hard rock da arena come si sentiva più di vent’anni fa, per un primo tassello di una carriera solista che alla luce di quanto ascoltato, non possiamo dunque far altro che sperare ricca di ulteriori prove altrettanto buone e riuscite.
Tra gli outsider imprevisti dell’annata, un posto di riguardo spetterà di certo anche al sorprendente Chris Laney ed al suo “Pure”, disco tanto audace e “candido” nel tentativo di rubare la scena ed i trucchi del mestiere a chi questo stile lo ha creato, da apparire assolutamente credibile e genuino.
Piacevolissima sorpresa.
Discutine sul forum nella sezione Hard Rock / AOR!
Tracklist:
01. Situation
02. I Dunno
03. Make You Cry
04. The Stranger In You
05. Fire & Ice
06. I Hate Yer Guts
07. Get U Down
08. Pissed At What Ya Missed
09. Make My Day
10. Last Man Standing
11. Skin On Skin
12. Pride B 4 The Fall
Line Up:
Chris Laney – Voce / Chitarra / Tastiere
Nalle Grizzly Påhlsson – Bass
J. Kolberg – Batteria
+
Martin Sweet – Chitarra
Nick Draglor – Chitarra
Vic Zino – Chitarra
Rob Love – Chitarra
John Saphyre – Chitarra
Anders Rigman – Chitarra / Cori
Zinny Zan – Voce / Cori
Mats Levén – Cori
Lennart Östlund – Chitarra / Percussioni