Recensione: Purgation
I Trigger The Bloodshed fanno male. Malissimo. Lo sa bene chi ha potuto sentirli come gruppo spalla di Cryptopsy e Beneath The Massacre al Boulevard di Misano Adriatico lo scorso 22 Novembre. Violenza allo stato puro per la band inglese che all’attivo conta solo un album, questo “Purgation” appunto, un concentrato di riff tritaossa, blast-beats punitivi e voci disumane che faranno la gioia di ogni deathster che si rispetti. Sì perché, a dispetto della copertina e del nome un pò death-core, i qui presenti giovincelli provenienti dalla piovosa terra d’Albione (basti sapere l’età del batterista…16 anni!) non sono neanche imparentati alla lontana con gente alla Bring Me The Horizon o tanto meno Carnifex. La proposta del quintetto ritrova infatti i tratti salienti della sua identità nel brutal-death-grind più crudele e veloce, concedendo alla pratica trendy del breakdown spazi ridottissimi, in totale controtendenza rispetto al contingente trend musicale.
Questo “Purgation” una volta inserito nel lettore lascia davvero attoniti per la ferocia e le idee messe in campo a livello compositivo, soprattutto alla luce dell’età delle menti coinvolte… E non siamo i primi ad esserne rimasti impressionati, visto che i Nostri vantano già presenze importanti in tour a fianco di gente come Suffocation, Meshuggah e Dying Fetus.. Scusate se è poco.
Ma ovviamente non bastano le credenziali per giustificare l’effettiva validità di un gruppo. In sede di giudizio l’attenzione va rivolta alla musica, frizzi e lazzi non contano. I Trigger The Bloodshed tutto questo lo sanno benissimo, e riescono nel difficile compito di coniugare in un unico lavoro la brutalità più intransigente e la coerenza strutturale più sincera.
Ascoltatevi pezzi tritatutto come “Merciless Ignorance”, “Severed” o “Retribution” per farvi un’idea. Per non parlare di quella “Laceration” che non lascia prigionieri e vi farà impazzire con i suoi tempi serratissimi o la splendida e malatissima “Lovers”, forse una delle song migliori dell’intero lavoro con alcuni riffs davvero convincenti. Ma queste sono solo piccole perle in un album compatto, suonato tutto d’un fiato con pochissime e alquanto brevi pause (l’intermezzo pacato e industrialoide “Hollow” in tal senso sarà per voi una benedizione…). In molti casi vi sembrerà di sentire un unico pezzo diviso in più movimenti, per un totale di diciassette canzoni in 37 minuti di follia, stemperati nel loro incedere disumano dalle fugaci apparizioni di Sarah Jezebel Devah, già presenza angelica nelle nere notti dei Cradle Of Filth.
Tutto perfetto dunque? Certo che no. Soprassedendo su una produzione che in certi casi risulta lievemente approssimativa a livello di resa dei suoni, con parti a volte un pò confuse dal punto di vista chitarristico, si nota che forse il difetto più grande su cui i Trigger The Bloodshed dovranno lavorare in futuro sarà proprio la sopra citata monoliticità, la quale da un lato colpisce e spiazza apparendo anche ben contestualizzata all’interno di un platter in cui la durata media dei pezzi si aggira sui due minuti, ma dall’altro può risultare alla lunga indigesta e un po’ noiosetta, appiattendo una capacità compositiva in talune parti dell’opera davvero lodevole. Impossibile non notare, in tal senso, riffs piuttosto originali, con un appeal che in certi casi deve molto alla scuola ultratecnica del brutal (Origin, Beneath The Massacre ecc…), ovviamente facendo ancora i dovuti distinguo con le band menzionate, proprio a causa della giovane età del combo. La strada è comuque quella giusta e i presupposti per diventare un nome “caldo” della scena ci sono davvero tutti se guardiamo la qualità di questo “Purgation”.
Ascolto consigliatissimo dunque, sia per chi ama il brutal ultratecnico moderno di Beneath The Massacre e compagnia bella, sia per chi, da bravo deathster, sa apprezzare canzoni violente come dei calci in bocca.
Astenersi deboli di cuore.
Mattia “Abomination” Gatti
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Tracklist:
1.Inception
2. Merciless Ignorance
3. Laceration
4. Rebirth
5. The Defiled
6. Severed
7. Impregnable Miscreation
8. Hollow
9. Lovers
10. Mortuary Walls
11. Violent Elucidation
12. A Wretched Betrayal
13. Retribution
14. The Abortive Becoming
15. Domicile
16. Whited Sepulcher
17. A Perfect Casket