Recensione: Queensrÿche
E’ il 1983. Tempi non sospetti per un album di power/speed metal come questo omonimo degli sbarbatelli Queensryche. Sbarbatelli sì, ma non certo poco sicuri del fatto loro, a cominciare dal look, in piena moda glam. In realtà non si tratta di un album, ma di un EP contenente cinque pezzi, quattro dei quali registrati nel 1983, mentre “The Prophecy” è uno “scarto” delle session di “Rage For Order”, del 1986 (e se questo è uno scarto, io mi domando quanti altri capolavori siano disseminati in giro…).
Per essere la prima registrazione da studio del gruppo di Seattle, non si può non notare la produzione piuttosto debole, ma stando alle poche note sul CD, questo dovrebbe essere stato autoprodotto dalla band sotto la propria etichetta (206 Records), e pubblicato in seguito dalla EMI americana, con la quale, grazie proprio a questo EP, i Queensryche si guadagnarono un contratto di sette album. Le tracce, però, non sono mai state rimasterizzate o rimissate, per volontà degli stessi membri della band. Il suono così risulta grezzo ed energico, colpisce dritto allo stomaco, soprattutto per quanto riguarda la batteria, dal sound davvero ruvido e selvaggio.
In generale, questi pezzi sono un esempio di un power metal piuttosto diretto, influenzato inevitabilmente dagli Iron Maiden (Michael Wilton e Chris DeGarmo possono a mio avviso rivaleggiare tranquillamente con Adrian Smith e Dave Murray), anche se non del tutto derivativo, dal momento che sono presenti innesti progressivi ancora allo stato embrionale, che saranno maturati nel primo full length, l’ LP “The Warning”.
Il primo vagito della creatura Queensryche è una song dal titolo adattissimo come “Queen Of The Reich”. Questa song presenta una delle più belle intro che io abbia mai ascoltato, con un’ondata di tom alti e chitarre lontane sullo sfondo, a sostenere l’aperta in fade-in di Geoff Tate. La song è potentissima, il riffing è pesante e il drumming di Scott Rockenfield tettonico. Lo stile vocale operistico di Tate tocca il suo apice nel chorus, mentre l’interludio chitarristico a metà pezzo, le armonie intrecciate ai soli, rendono la song un esempio di raffinatezza, senza dimenticare che essa è tuttora una live-hit.
“The Nightrider” è un altro colpo potente, che inizia con un groove lento e cadenzato per poi entrare nel vivo alle alte velocità. Lo screaming iniziale di Tate è maligno, quasi sgradevole, ma tra cambi di tempo e sperimentazioni sul riffing si arriva all’arioso chorus, in cui il drumming infuocato sostiene il cantato divenuto ora espressivo e lirico.
Sulla stessa falsariga si staglia “Blinded”, dall’eccellente performance vocale di Geoff, armoniosi accompagnamenti di chitarra, repentini cambi di tempo ad opera di Rockenfield e del bassista Eddie Jackson e soli pirotecnici di Wilton e DeGarmo. Le sperimentazioni sonore sono anche qui presenti in fase embrionale, soprattutto nel finale, e lo spettro dei Maiden è ancora molto presente.
La successiva “The Lady Wore Black” è un altro dei brani favoriti dai fan, una sorta di ballad d’atmosfera, dalla struttura non proprio immediata. Qui Geoff Tate dà il meglio di sé, sfoderando una prestazione maiuscola, soprattutto sul ritornello, potente e dinamico. Menzione particolare per il sapiente uso dei piatti da parte di Rockenfield, di gran gusto!
Finiamo con “Prophecy”, come già detto uno scarto di “Rage For Order”. Immagino che questa scelta sia derivante da incoerenze stilistiche, non certo da un abbassamento di qualità nel songwriting. La produzione è ovviamente migliore delle tracce precedenti, più cristallina e curata, e i suoni delle chitarre sono dinamici e vivaci. Inoltre sul chorus sono presenti delle godibili sovraincisioni vocali che lo rendono più pieno e coinvolgente.
Anche se le song non hanno la stessa complessità che caratterizzerà gli album a seguire, si tratta senza dubbio di uno dei migliori demo mai partoriti da una metal band, di un debutto importante, e di una release essenziale per ogni fan della band, ormai diventata leggenda.
Tracklist:
1. Queen Of The Reich
2. Nightrider
3. Blinded
4. The Lady Wore Black
5. Prophecy