Recensione: Question Of Mankind

Di - 31 Dicembre 2011 - 0:00
Question Of Mankind
Band: Red Warlock
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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78

I sardi Red Warlock tornano a farsi sentire con un Ep autoprodotto dopo il fantastico esordio su lunga distanza Serve Your Master. Le differenze rispetto al predecessore si fanno sentire con un sound che vira su power metal americano con accenni thrash ed una violenza sinceramente inedita per il quintetto.

Certo, un quarto d’ora di musica è un po’ poco per valutare la crescita artistica di una band, ma è sufficiente per riscontrare degli oggettivi cambiamenti. Venendo al disco, i tre pezzi (il primo è un’intro) in esso contenuti mostrano una maturazione artistica che porta su un livello inedito i Red Warlock. The Great Plague si candida ad essere il pezzo più duro della loro carriera con un incedere vigoroso e thrash riassumibile con due parole: senza compromessi.
Proseguendo si va incontro a Flames Of Black Fire che, invece, torna su lidi più epici con un ritornello che delinea un’ottima apertura melodica. Sicuramente la canzone più vicina all’heavy metal in senso stretto del lotto. Il tutto si chiude poi con Eradicate The Trace, un brano che si pone come ideale ponte tra il “nuovo” e il “vecchio” corso della band con bordate thrash, ma anche tanta melodia, sviscerata nell’assolo di basso centrale, invero uno dei momenti migliori dell’Ep.

Question Of Mankind è un lavoro massiccio, solido, registrato e suonato alla grande, anche se a ben guardare (o ascoltare) un difetto c’è: la voce di Marco Piu è lasciata fin troppo in secondo piano in favore degli altri strumenti. Questo penalizza il risultato finale, anche se va detto che non lo compromette affatto del tutto. Se ci fosse stata più attenzione a questo dettaglio ora si parlerebbe quasi certamente di capolavoro, mentre invece si tratta “solo” di un ottimo disco.

Non è dato sapere quando, ma quando uscirà un nuovo full lenght dei Red Warlock sapremo dare un inquadramento migliore della loro proposta. Il flirt con un sound più moderno, fino a questo punto, ha dato risultati più che soddisfacenti e la convinzione che il quintetto saprà crescere e maturare ancora è forte. L’attesa si fa spasmodica per una delle realtà più promettenti dell’intero panorama tricolore. Sapranno confermarsi ai medesimi livelli con cui si sono espressi finora? L’augurio è quello di una risposta affermativa che, almeno in campo musicale, spazzi via definitivamente dall’Italia quella bolla di provincialismo ed esterofilia che da sempre la contraddistingue.

In chiusura va segnalato che sulle pagine myspace e facebook ufficiali della band è ascoltabile l’intero Ep in streaming. Una mossa degna di essere citata, visti i tempi e la crisi in cui versa (non solo) il settore discografico.

Andrea Rodella

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Tracklist:
1 – Refugees In Wastelands (Intro)
2 – The Great Plague
3 – Flames Of Black Fire
4 – Eradicate The Trace

Lineup:
Marco Piu – Vocals
Andrea Giribaldi – Guitar
Gianni Corazza – Guitar
Tony Rassu – Bass
Claudio Sechi – Drums

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