Recensione: Quiet Before Tempest
Il progetto Hell’s Crows ha inizio tra i banchi di scuola, dove Simon Crow e Lucky Lost, notando la loro affinità musicale, danno vita alla band. Con gli esordi, il combo di Macerata propone inizialmente un hard rock anni ’70 e registra il primo demo autoprodotto contenente quattro brani inediti. Successivamente il sound del gruppo subisce una mutazione che li porta a proporre un hard ‘n’ heavy di matrice ottantiana. Dopo questa virata stilistica, il gruppo registra altri quattro pezzi che andranno a comporre il secondo lavoro, Quiet Before Tempest.
Nonostante la giovane età, il gruppo dimostra di avere una buona padronanza dello strumento per quanto riguarda la tecnica esecutiva e ottime idee in fase di composizione. L’apertura del disco è affidata a Friendly Fire, pezzo nettamente heavy-oriented che si basa principalmente sui riff granitici delle chitarre che vanno a costituire un muro di suono ben compatto. La successiva The Secret World segue la scia tracciata dall’opener, mettendo in bella mostra la tecnica esecutiva delle due asce del combo, le quali si trovano perfettamente a proprio agio fra assoli veloci e precisi, senza tralasciare le ritmiche ben strutturate che guidano la corsa di tutti gli altri strumenti presenti. La terza traccia del disco, Lover Sky, mette in mostra l’animo romantico e nettamente più hard rock della band, una ballad caratterizzata dagli arpeggi in acustico delle chitarre che vanno a sostenere l’ottimo cantato del singer Lucky Lost. La chiusura viene affidata alla title-track, Quiet Before Tempest, brano che fonde in un tutt’uno le due differenti anime con le quali si è espresso sin’ora il gruppo. L’inizio è affidato ai lenti arpeggi delle chitarre, per poi lasciare spazio alle sfuriate più energiche posizionate nella parte centrale, concludendosi, infine, con le stesse atmosfere più cullanti e rilassate messe in mostra durante l’apertura.
Insomma, le note positive ci sono eccome. Gli Hell’s Crows sono riusciti a confezionare un demo ben prodotto e suonato in modo eccellente, che ci mette di fronte a tutte quelle che sono le capacità tecniche e compositive del quintetto di Macerata. Speriamo di rivederli presto in questa sede, magari in occasione dell’uscita di un meritatissimo full-length.
Angelo ‘KK’ D’Acunto
Tracklist:
01 Friendly Fire
02 The Secret World
03 Lover Sky
04 Quiet Before Tempest
Line Up:
Lucky Lost: Vocals
Randy Rush: Guitars
Simon Crow: Guitars
Matt Madwave: Bass
Gio Gio “The Beast”: Drums