Recensione: Rage, Pain, Fear
“Promo CD for the forthcoming album”, è la scritta che troneggia poco sopra le indicazioni per contattare la band…e quello che comunica non può che farci piacere.
I Run Over, sono una band metal, il cui leader maximo, nonché unico axe-man è Andrea Vitelli (ex Rattlesnake), compositore dei quattro brani qui ottimamente presentati.
Che il maggior fautore delle composizioni sia il chitarrista, ci è chiaro sin dall’ottimo riffing del pezzo d’apertura, una potente “Overrun”, che tradisce immediatamente l’amore che i nostri quattro “metallari scatenati” (come direbbe il mitico Richard Benson) nutrono per band come Nevermore e Pantera, in cui pennate in “palm-muting”, una sezione ritmica dinamica, precisa e potente ed un arrangiamento vocale da applausi ci ben dispone immediatamente all’ascolto di questo lavoro.
Resto leggermente spiazzato quando sul loro myspace, leggo che il gruppo cita tra le proprie influenze metal e southern rock, ma non posso che convenire con loro non appena il mio lettore CD sputa la seconda traccia insieme a del tabacco da masticare.
Un riff di chiara matrice rock sudista ci coglie impreparati, ma Andrea è prontamente attento a riportarci per mano sui lidi già visitati dalla prima canzone se pur rinvigoriti da una nuova ed inedita linfa.
Stop’n’go ritmici, ottimi solo, una voce amabilmente psicotica in grado di modulare il proprio registro in base alle esigenze della band ed il basso di Igor Giuliani incastonato nella batteria di Alberto Marzano, al pari di un diamante in un robusto anello d’oro.
Il brano ricorda molto come mood ed intenzione, la mitica “Child O’Boogaow” dei meneghini Extrema (chi se la ricorda guys?) e questo non può che essere un complimento.
Prestazione del singer Marco Biagioli (Lifestream, Al Cogan, ex RadioHell) letteralmente da applausi e tremendamente vicina a GL Perotti.
Un solo di chiara matrice pentatonica (non poteva essere altrimenti) non snatura l’incipit della canzone ed il flavour blueseggiante (ricordo però che stiamo sempre e comunque parlando di un metal “straight in your face”).
Con “Memory’s Gone”, i Run Over (non che sia il massimo come monicker…ammettiamolo!) ci presentano il loro episodio più ambizioso, in un saliscendi emozionale ed atmosferico in cui Marco canta sul filo del rasoio, sfiorando spesso la stonatura (risultando a volte “quasi” calante) nelle tonalità alte (un plauso comunque alla sua ottima versatilità ed estensione vocale).
Probabilmente un semi-tono sotto la tonalità incisa, avrebbe giovato non poco alla resa finale di questo pur ottimo brano, in cui il lavoro alla sei corde è assolutamente da incensare, con un solo semplice ed efficace che il Kirk Hammett maggiormente rock sta cercando da anni.
Ottimi i suoni.
Ennesima faccia del poliedro chiamato Run Over, con l’ultima traccia, una “Bitter Blossom”, che ha tanti lati positivi quanti negativi.
Un arrangiamento da veri professionisti, suoni spettacolari ed un lavoro strumentale di livello internazionale, il tutto vanificato in un ritornello che sembra scimmiottare i Motley Crue più infantili e festaioli, con un refrain che risulta tanto inappropriato quanto antipatico e purtroppo (in questo caso) ficcante e mentalmente appiccicoso!
Chiudo la recensione parlando dell’artwork, ricercato e di classe, realizzato dalla pittrice Marta Mazzoni (www.martamazzoni.com), sinceramente poco adatto alla proposta della band, ma altresì originale e scevro da ogni noioso clichè metal.
Con un buon management e maggiore attenzione ai particolari (cercando magari anche di proporre un prodotto maggiormente omogeneo ed originale, che non risulti solo la somma delle influenze) non mi stupirei di vedere un giorno questo gruppo solcare le classifiche metal europee.
A patto che cambino il nome.
Ah…non l’ha ancora trovato.
Kirk Hammett…il solo…
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Tracklist:
01. Overrun
02. Nowhere
03. Memory’s Gone
04. Bitter Blossom
Line Up:
Marco Biagioli – voce
Andrea Vitelli – chitarra
Igor Giuliani – basso
Alberto Marzano – batteria