Recensione: Ragnarok
A volte recensire i dischi e i demo può essere una cosa noiosa, capita delle volte che ci si stanca di dover continuare ad ascoltare cd, perchè se sai che dopo devi pure scriverci sopra e già il cd non è che ti sia piaciuto più di tanto, ti vien voglia di lanciare quel dischetto di plastica direttamente dalla finestra. Altre volte invece ti capita tra le mani un demo come questo “Ragnarok” dei Death Army, e le cose non potrebbero davvero andare meglio.
I Death Army sono un gruppo piuttosto giovane di ragazzi lombardi, e proprio la loro regione di residenza sembra essere uno dei principali punti di riferimento e d’ispirazione per la composizione dei brani. Il perchè di questa scelta è molto semplice: volendo fare “folk-epico” come genere, perchè andare a prendere in prestito tradizioni e leggende di altre parti del mondo, quando la nostra stessa storia ce ne offre a bizzeffe? Dal punto di vista musicale si tratta, come appunto appena detto, di un epic-folk, impreziosito dall’uso del violino e dell’arpa celtica, dai toni piuttosto originali e che funziona decisamente molto bene a mio avviso.
Il demo si apre con “Longobardia”, un brano per il quale il gruppo ha scelto un testo in italiano, una scelta coraggiosa visto come spesso viene osteggiato l’uso della lingua italiana nelle canzoni metal, che in questo caso ci propone fin da subito uno spaccato di storia. Come avevo accennato prima la Lombardia e la sua storia sembran essere una delle principali ispirazioni e punti di riferimento per questo gruppo tanto che due membri del gruppo, cioè Axel e Becky, fanno parte di diverse associazioni di rievocazione storica longobarda, celtica e vichinga.
“Brian Boru’s March” è l’unico brano strumentale presentato dalla band. Si tratta in realtà di una canzone tradizionale irlandese che narra del loro primo re. Inizialmente durante le loro esibizioni “live” nelle manifestazioni storiche ne proponevano una versione acustica, ma al momento di realizzare questo demo hanno preferito riarrangiarla in una versione più in sintonia con il loro sound.
Come terza traccia troviamo “Ragnarok”, il brano più lungo del demo e anche uno dei più recenti. Si tratta della prima canzone in cui i Death Army hanno cominciato a seguire anche il filone odinista, affiancato a quello della storia lombarda. Tendenza che poi ha avuto un seguito anche nelle successive composizioni del gruppo. È forse il brano meno folk del lotto, privilegiando in questo caso l’uso di chitarre, basso e batteria, e lasciando un attimo in secondo piano violino e arpa.
Proprio violino e arpa si prendono però la giusta rivincita nella traccia che chiude questo demo, ossia “Mountainfest”, con un titolo del genere è lecito aspettarsi un brano allegro e decisamente ballabile e difatti di Death Army non ci deludono, piazzando in ultima posizione la song forse più orecchiabile di tutto il cd.
Una nota a parte meritano sicuramente nella trattazione di questo demo due delle caratteristiche principali del sound della band. In primo luogo il violino e l’arpa celtica, rispettivamente suonati da Franky (che a dispetto del nome è una ragazza) e da Becky, che sono state sicuramente due delle scelte maggiormente vincenti e più interessanti, capaci di donare a ogni brano uno spessore e un suono davvero invidiabile. In secondo luogo, la voce di Igor, una voce molto bassa e imperiosa che si inserisce perfettamente nella proposta musicale dei Death Army.
Dopo le note positive, tocca a quelle dolenti e devo ammettere che il demo purtroppo è danneggiato da una produzione sicuramente non all’altezza. Nulla di particolarmente grave, per carità, non siamo al livello di tante produzioni black che sembrano registrate in cantina, però proprio a causa dello stile musicale proposto dai Death Army sarebbe stata preferibile una produzione decisamente più squillante.
Per concludere si tratta di un demo che mi ha colpito molto favorevolmente presentandomi un gruppo fino ad ora per me del tutto sconosciuto, ma decisamente con diverse carte in regola per fare molto ma molto bene.
Contacts:
Death Army
v. Longobardi Res.tralci 531
20080 Basiglio (Milano)
Tracklist:
01 Longobardia
02 Brian Boru’s March
03 Ragnarok
04 Mountainfest
Alex “Engash-Krul” Calvi