Recensione: Raise An Earthquake / Bombman
Prossimi a celebrare dieci anni d’attività, i viareggini Fallen Fucking Angels tornano in pista con un 7” distribuito dalla tedesca Iron Bonehead (label totalmente devota all’underground internazionale), che nella versione in musicassetta include un remake del classico Stay Hungry. Raise An Earthquake e la rivisitazione di Bombman (brano già apparso sulla demo-tape datata 2002) proseguono imperterriti lungo i binari di un coriaceo Heavy Metal on speed – per citare il leader Butch – che attinge dalla tradizione di glorie quali Exciter, Anvil, Piledriver, Tank nonché primissimi Iron Maiden; l’offerta, va da sé, è destinata a una ristretta schiera di aficionados (quella che, per intendersi, dovrebbe avere un certo Invasion Metropolis nella Top 3 dell’anno), sebbene gli innumerevoli sforzi profusi dal gruppo meritino un’esposizione maggiore di quella attuale.
Gli originali registrati – rigorosamente! – su nastro e vinile mostrano i due volti della band: tre minuti di mid-tempo su Raise An Earthquake (ma non manca una decisa accelerazione nel finale), seguiti dal roboante impatto di Bombman, quasi un tributo ipervitaminico alla NWOBHM più irruenta. La produzione è artigianale ma dona un alone genuinamente polveroso agli strumenti, con la marcia batteristica in costante primo piano. Sempre più calato nella parte di novello Dan Beehler, Butch si occupa anche delle parti vocali, mentre le chitarre sono affidate a Stefano Giusti, già ascia dei conterranei Twilight Zone; a Tera la missione di completare l’assetto ritmico, con un basso spesso protagonista. Il sodalizio funziona sia nei pezzi propri che durante il divertente omaggio a Stay Hungry, sapientemente adattata al taglio sguaiato e irriverente del trio.
Il materiale è valido e preannuncia scintille dal vivo, come già accaduto per il precedente Fat Totalitarian Metal, debutto auto-prodotto dalla cui uscita i Fallen Fucking Angels hanno accumulato esperienza e fame di concerti: che sia la volta buona? Le potenzialità ci sono tutte, ora spetta a qualche etichetta farsi avanti e tirare fuori gli attributi per supportare i passi futuri del gruppo. Long Live the Loud!
Federico ‘Immanitas’ Mahmoud
Tracklist:
01 Raise An Earthquake
02 Bombman
03 Stay Hungry (Twisted Sister cover – solo nell’edizione in MC)