Recensione: Razorbliss
Finalmente posso ascoltare e gustare la nuova fatica discografica dei Flowing Tears, combo tedesco molto noto nella scena gothic europea, che attendevo con ansia visto l’importante cambio di line up avvenuto recentemente. Fuori Stefanie Duchene, dentro Helen Vogt, incaricata di sostituire una pedina fondamentale che al suo arrivo diede la linfa necessaria per produrre Jade, ad oggi il loro miglior lavoro.
Fin dai primi ascolti si capisce subito che la new entry è stata scelta con intelligenza ed accuratezza visto che dimostra di avere una tecnica solida ed una buona versatilità. Oltretutto le sue caratteristiche espressive ricalcano in un certo senso le orme della Duchene, con il vantaggio di offrire nuova verve a freschezza alla band.
Con lei, i Flowing Tears hanno optato deliberatamente una cantante che predilige i toni bassi e che evita completamente gli acuti da usignolo per non snaturare totalmente l’impostazione della band intrapresa ai tempi di Jade. Razorbliss porta con se dei chiari richiami ad altre band fondamentali del panorama gothic metal, in particolar modo Evereve e Paradise Lost. I primi per un certo feeling e per alcune scelte strutturali dei pezzi (su tutte la traccia Maladine), i secondi per l’uso delle tastiere e degli arrangiamenti elettronici di chiara impostazione post Draconian Times (Unspoken) oltre che per altri episodi come l’assolo di Radium Angel (fortemente influenzato dallo stile di Mackintosh).
Credo che il modo migliore per inquadrare questa nuova uscita, sia di vederla come un buon prodotto di gothic metal moderno confezionato con cura, senza picchi miracolosi o cadute di tono, compatto, omogeneo e che basa la sua forza sull’ottima produzione e sulla maturità di un gruppo che riesce ad azzeccare melodie accattivanti e che si imprimono nella mente fin dal primo ascolto. Razorbliss potrebbe essere definito un godibile apripista per un nuovo corso ed un futuro miglioramento, sempre che la band riesca a cogliere l’ondata positiva del rinnovamento e a sfruttarla in pieno, cosa che non è riuscita con continuità nel passato.
Tracklist:
01. Razorbliss
02. Believe
03. Virago
04. Undying
05. Radium angel
06. Firedream
07. Ballad of a lonely god
08. Snakes of grey
09. Mine is the ocean
10. Maladine
11. Unspoken
12. Pitch black