Recensione: Real To Reel
Quasi sicuramente la maggior parte di voi si affretterà a dire: “Ma che cosa ce ne facciamo dell’ennesimo disco di cover, proposto da un grande gruppo ma che non ha più idee, e che non esce con qualcosa di inedito da ormai tre anni?”
Beh…a questi io rispondo: “Lo compriamo!”
E lo compriamo perché non è il solito disco di cover suonato con sufficienza, per onor di firma o perché fa trend, ma perché in questo progetto, che si articola in due capitoli, i Tesla ci credono e la loro convinzione traspare chiaramente dalla passione riversata nel suonare i pezzi che li hanno maggiormente influenzati.
Va da se che gli originali sono sempre gli originali, ma i tredici brani qui riproposti non sfigurano per nulla e reggono il confronto senza particolari difficoltà.
Sono passati ormai tre anni da ”Into The Now” e della partita non fa più parte Tommy Skeoch, alle prese con gravi problemi di tipo “stupefacente”, che qui viene sostituito egregiamente da Dave Rude.
Il loro primo lavoro, ”Mechanical Resonance” (1986), è un autentico capolavoro di Hard Rock; da allora gli statunitensi hanno sfornato un album più bello dell’altro, eccezion fatta forse per ”Bust A Nut” (1994), discreto ma non ottimo come i predecessori.
Apertura con il botto, con una versione di “Space Truckin'” (Deep Purple) davvero travolgente, che s’impone come un autentico highlight del disco.
Le suggestioni e la buona musica sono appena iniziate: a seguire troviamo, infatti, altri tre bellissimi pezzi “Walk Away” (James Gang), “Hand Me Down World” (Guess Who) e la mitica “Bad Reputation” (Thin Lizzy), episodi che contribuiscono perfettamente ad accrescere il livello emozionale del disco.
La quinta traccia, “Thank You” (Led Zeppelin), è poi un pezzo che non ha bisogno di presentazioni; la versione qui riproposta è, a giudizio di chi scrive, pienamente riuscita, con un grande Jeff Keith sugli scudi.
“I Gotta Feelin'” (Beatles) e “Day Of The Eagle” (Robin Trower), sono il preludio alla scatenata “Ball Of Confusion” (Temptations) e a due autentiche perle: “Rock Bottom” (U.F.O.) e “Stealin'” (Uriah Heep), assolutamente travolgenti ed impreziosite da una prova maiuscola di tutta la band.
Passando infine per “Bell Bottom Blues” (Eric Clapton), dalle sonorità molto “Beatlesiane”, eccoci ai due fuochi d’artificio finali, e cioè “Honky Tonk Women” (Rolling Stones) e “Dear Mr. Fantasy” (Traffic), la prima ritmatissima (impossibile tenere fermo il “piedino”), e la seconda, con un finale dilatato che cambia ritmo rispetto all’andamento iniziale.
In conclusione, un lavoro onesto, ottimamente suonato e che, per la maggioranza dei brani, può definirsi emozionante.
Ultima precisazione: c’è anche ”Real To Reel 2”, album che in un primo momento veniva dato in omaggio solamente a chi prenotava il biglietto del concerto, ovviamente solo negli States, successivamente allegato ad una famosa rivista inglese, ovviamente Italia esclusa, ed infine regolarmente pubblicato il mese scorso.
Ma questa è un’altra storia…
Line Up:
Jeff Keith – Voce
Dave Rude – Chitarra
Frank Hannon – Chitarra
Brian Wheat – Basso
Troy Luccketta – Batteria
Tracklist :
01. Space Truckin’ (Deep Purple)
02. Walk Away (James Gang)
03. Hand Me Down World (Guess Who)
04. Bad Reputation (Thin Lizzy)
05. Thank You (Led Zeppelin)
06. I Gotta Feelin’ (Beatles)
07. Day Of The Eagle (Robin Trower)
08. Ball Of Confusion (Temptations)
09. Rock Bottom (UFO)
10. Stealin’ (Uriah Heep)
11. Bell Bottom Blues (Eric Clapton)
12. Honky Tonk Women (Rolling Stones)
13. Dear Mr. Fantasy (Traffic)
