Recensione: Reality Of False Pasts

Di Luca Trifilio - 20 Dicembre 2009 - 0:00
Reality Of False Pasts
Band: Deaflock
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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62

Direttamente dalla terra del Sol Levante, i Deaflock giungono alla pubblicazione del primo full-length della loro carriera. Formatisi nel 2000, sono dediti ad un thrash metal le cui coordinate stilistiche vanno ricercate nei solchi tracciati da giganti quali i primi Metallica o i primi Testament. Tuttavia, le influenze di natura diversa non tardano a manifestarsi, rendendo Reality Of False Pasts un ascolto piuttosto variegato, appiattito però da alcuni difetti di forma.

L’apertura, affidata a Disappear, è quantomai incoraggiante: riffing tagliente e sincopato, refrain semplice ed immediato, il tutto reso irresistibile da un riff derivativo quanto si vuole – rimanda ad esempio al main riff di My Apocalypse dei Metallica, sebbene sia da sottolineare che l’album dei Deaflock sia uscito prima di Death Magnetic – ma dannatamente coinvolgente. Non ci si sposta di molto con la seconda traccia, Shock, più diretta e breve ma in grado di rilasciare una buona dose di energia classicamente thrash. Come si diceva in apertura, però, a partire dalla successiva Metal iniziano ad insinuarsi nella proposta musicale dei giapponesi alcuni elementi che i primi due pezzi non avrebbero fatto presagire. Nella fattispecie, Metal si apre con un lento ed arcigno breakdown che sfocia successivamente in un brano il cui feeling ed il cui stile rimanda ai Pantera, mentre Machine inserisce nel calderone delle influenze della band anche qualche tinta hardcore, per quello che può essere considerato il primo brano scialbo dell’album. La tendenza al calo viene confermata anche dalle anonime Survival~ e Reborn, tracce che non solo non aggiungono nulla al valore del lavoro, ma che scivolano via in maniera fin troppo innocua, senza lasciare minima traccia del loro passaggio. Quando ormai si è giunti dunque a pensare che i botti iniziali fossero stati un mero fuoco di paglia di un lavoro mediocre, ecco spuntare dal nulla una travolgente Sinner, alla quale le linee vocali sbilenche non riescono a togliere un grammo dell’impatto di cui è permeata e del buonissimo gusto melodico anche in fase solistica finalmente messo in mostra dall’ensemble nipponico. Nota a parte merita la conclusiva Black Fog, i cui 10 minuti di durata sono caratterizzati da lunghi e ben realizzati fraseggi ambient, decisamente sorprendenti nel contesto di un disco che a pieno titolo può essere inquadrato all’interno della categoria del thrash metal. Se di esperimento si è trattato, è riuscito, in quanto offre un qualcosa di più al disco, un valore aggiunto sotto forma di brano diverso, particolare, a tratti claustrofobico, fuori contesto ma forse proprio per questo valorizzato.

I difetti di forma di Reality Of False Pasts sono da ravvisare, oltre che nella parte centrale fiacca e priva di sussulti, nel cantato e nelle parti di batteria. Per ciò che riguarda il primo punto, Koichiro Sugimoto dimostra indubbiamente tanta voglia di spaccare il mondo urlando dentro al microfono, ma il risultato è una sorta di screaming sforzato e strozzato, che riesce a convincere e ad essere incisivo solo a tratti. Il batterista Osamu Matsumoto, invece, dà spesso la sensazione di essere al limite del fuori tempo, oltre a non riuscire in nessun passaggio ad inserire un pattern nemmeno lievemente interessante. Difetti tecnici, insomma, sui quali in ogni caso la band potrà lavorare al fine di migliorarsi. La produzione, non esaltante ma nemmeno scadente, rende giustizia ai brani migliori del lotto, che da soli riescono a trainare Reality Of False Pasts al di sopra della soglia della sufficienza. I limiti di cui sopra ed i filler, tuttavia, non lo rendono un album imperdibile.

Luca ‘Nattefrost’ Trifilio

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Tracklist:

01.    Disappear (05:14) * MySpace *
02.    Shock (03:10) * MySpace *
03.    Metal (04:44)
04.    Machine (04:20)
05.    Survival~ (02:33)
06.    Reborn (04:30)
07.    Sinner (05:18)
08.    Black Fog (09:58) * MySpace *

Line-up:

Koichiro Sugimoto – voce
Jun-Ichi Hayakawa – chitarra
Osamu Matsumoto – batteria

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