Recensione: Rebirth – Death Won’t Stay Us
L’apprezzabile disco d’esordio intitolato Myths and Legends (autoprodotto) ha fornito gli ambiti risultati per la band di Dusseldorf, generando un nuovo sospirato idillio discografico: Chimaera/Pure Steel Records.
Momento non particolarmente elevato quello dei tedeschi che ritornano in scena senza convincere; Rebirth – Death Won’t Stay Us, infatti, è il frutto di un lavoro controverso e privo di personalità nonostante una prova che evidenzia la solita grinta ed il proverbiale carattere riscontrato, generalmente, nelle giovani formazioni.
Epiche melodie che incontrano le taglienti rasoiate di Umit e Cristian; questo il responso dei primi due pezzi intitolati Order Of The Fallen Sun e Dragon’s Witch, completati da passaggi di chitarra elettrica che riportano alla cavalcata delle Valchirie di Richard Wagner (ai due minuti e cinque secondi dell’opener) e alla colonna sonora di Conan il Barbaro (ai quattro minuti e venti del pezzo sucessivo).
Il punto debole dell’intero elaborato risiede nella voce di Pan Vogiazis, poco incisiva, poco professionale e difficile da sostenere nel lungo percorso che terminerà con l’insipida Live After Death.
Il livello delle composizioni è altalenante, così come lo sono le prestazioni dei singoli musicisti che ottengono risultati scarsamente appetibili e, spesso e volentieri, accostabili ad un gruppo alle primissime armi: immaturi?
L’atteso cambio di marcia non arriva mai, Chimaera’s Rebirth ha il pregio di accentuare, con l’inserimento del pianoforte di Nico, l’attitudine melodica, Take Their Land punta sulla rinnovata energia che si disperde, purtroppo, nei capitoli rimanenti, cancellando ogni dubbio sulla valutazione complessiva.
Il sestetto teutonico dimostra di avere grinta da vendere ma, intendiamoci, enormi lacune nel songwrting, sia dal punto di vista lirico che musicale. Rimango perplesso quando penso al valore effettivo di una proposta, quella dei Chimaera che, non brilla per la freschezza delle idee avanzate. Esistono fin troppe migliori alternative per potermi spingere a consigliare l’acquisto di un album spuntato e, ahimè, mal riuscito.
Gaetano Loffredo
Tracklist:
1.Order Of The Fallen Sun
2.Dragon’s Witch
3.Chimaera’s Rebirth
4.Rage On (My Heart)
5.Take Their Land
6.Knights Of The Storm
7.Ride Fast
8.Wanderlust
9.Bearheart
10.The Funeral – When A King Kneels Down
11.Live After Death