Recensione: Recordings ’89-’91

Di Michele Carli - 1 Dicembre 2009 - 0:00
Recordings ’89-’91
Band: Nirvana 2002
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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88

È bello vedere come un libro, scritto da un accanito ascoltatore di death metal, possa far riscoprire alle persone un genere musicale senza trascurare tutte le sue pieghe nascoste. Eh si, perché Daniel Ekeroth, con il suo libro chiamato Swedish Death Metal, è riuscito da una parte a rendere più umani alcuni miti ben conosciuti come Entombed e Dismember, e dall’altra ha avuto la capacità di puntare i riflettori su formazioni che, purtroppo, di luce nella loro carriera ne hanno vista ben poca.

I Nirvana 2002 ne sono l’esempio perfetto, un piccolo gioiello nascosto tra i ghiacci della scandinavia. Un trio capitanato da quell’Orvar Säfström che, al tempo dell’uscita forzata di L.G. Petrov dagli Entombed, prestò la sua ugola foderata di carta vetrata a Nicke Andersson in modo da poter registrare il marcissimo ep Crawl. Una breve collaborazione che terminò subito dopo con l’abbandono di Orvar, il quale preferì tornare a concentrarsi sul suo progetto personale. Un progetto sfortunato, ingiustamente snobbato dalle labels che si lasciarono sfuggire un contratto con uno dei fondatori del movimento death in scandinavia. Solo quest’anno la Relapse ha raccolto in un unico disco le rare registrazioni esistenti, dando modo a tutti di poter assaggiare un po’ di atmosfera di quegli anni d’oro.

La raccolta si apre con Mourning: traccia registrata ai famosi Sunlight Studios di Stoccolma nel 1990, sfruttando esattamente la stessa attrezzatura utilizzata dagli Entombed per registrare il capolavoro Left Hand Path. L’aiuto diretto da parte di Uffe Cederlund e Nicke Andersson in fase di produzione ha permesso al risultato finale di avere quel qualcosa in più per essere considerato un vero e proprio capolavoro. La canzone frantuma le ossa come si deve ed è un puro esempio di swedish death con chitarre-motosega, tupatupa da dolori cervicali e il tipico growlscream di Orvar Säfström, ancora un po’ acerbo ma di grande impatto. Una chicca che ebbe l’onore di finire sulla compilation della CBR Records “Projections Of A Stained Mind”, assieme a gruppi del calibro di Grotesque, Merciless, Mayhem, Dismember e gli stessi Entombed.
Si prosegue con Slumber, Zombiefication e The Awakening Of…, ovvero le tre tracce comprese nel demo Disembodied Spirits del ’90, forse il demo più “famoso”, tra molte virgolette, della band. Lo stesso demo è proposto in questa raccolta in due versioni: una remixata nel 2009, con suoni decisamente migliori rispetto al passato, e una posta in fondo al disco con i vecchi suoni originali prodotti da Jasse Karsbo allo Studio Estbyn. Una scelta che permette di comprendere quanto fosse profonda la supremazia dei Sunlight rispetto agli altri studi di registrazione presenti in Svezia a quel tempo: provate a sentire Mourning seguita da una Slumber o una Zombiefication con il mixaggio originale e fatevi anche voi un’idea. In ogni caso, il remix rende effettivamente giustizia a queste tre tracce, dove è possibile notare un netto miglioramento nell’uso della voce, fills di batteria un po’ più complessi e qualche attenzione in più negli arrangiamenti. Le successive due tracce, ovvero Further Beyond e Snake, furono nuovamente registrate allo Studio Sunlight con l’intenzione di inserirle in un possibile singolo di Mourning. Purtroppo, il singolo non vide mai la luce e le tracce vennero quindi inserite nel Promo ’91, ultima testimonianza in studio in ordine cronologico tutt’ora esistente del gruppo.

Con Physical Excursion / Truth And Beauty e Brutality si torna invece indietro nel tempo; più precisamente nel 1989 e al demo “Excursions in the 2002nd Dimension“. Un demo ovviamente grezzo e registrato con suoni da scantinato, con un’attitudine un po’ più punk e un growl approssimativo. Tuttavia, alcune qualità cominciavano già a farsi notare: prima di tutto, le ottime parti di batteria di Eric Qvick, tutt’altro che amatoriali e già suonate con una tecnica invidiabile. Seconda cosa, i riff di chitarra di Orvar, permeati della cupezza simbolo di questo genere nonostante la loro semplicità.

La raccolta si conclude con la registrazione di due rehearsal, uno del ’90 e uno del ’91, e la registrazione live di Mourning eseguita al Kafe ’44 durante il release party del libro di Ekeroth, con ospite il batterista degli Hellacopters Robert Eriksson dietro le pelli. L’unica esibizione dal vivo di un gruppo che ha seminato molto ma che purtroppo è riuscito a raccogliere ben poco.
Avrebbero meritato molto di più, i Nirvana 2002, e spero che grazie a questa uscita se ne rendano conto anche molti altri appassionati. Tuttavia, un interrogativo resta: cosa faranno adesso Orvar e soci? Andranno definitivamente in pensione con questa raccolta o proveranno a concludere una carriera di ombre con un album, correndo il rischio tutt’altro che campato in aria di deludere le aspettative dello zoccolo duro degli ascoltatori di vecchia data? Ai tre l’ardua sentenza, mentre per noi il momento è giunto, i pianeti sono allineati, il Guardia di porta ha incontrato il Mastro di chiavi e lo stereo è di nuovo pronto a inondarci di puro death metal vecchia scuola. Procuratevi alla svelta questo pezzo di storia.

Michele ‘Panzerfaust’ Carli

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Tracklist:

1.  Mourning
2.  Slumber
3.  Zombiefication
4.  The Awakening Of…
5.  Further Beyond
6.  Snake
7.  Physical Excursion-Truth And Beauty
8.  Brutality
9.  The Awakening Of…
10. Watch The River Flow
11. In Fell Tongues
12. Mourning (Live)
13. Slumber
14. Zombiefication
15. The Awakening Of…
 

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