Recensione: Red Album

Di Alberto Fittarelli - 8 Novembre 2007 - 0:00
Red Album
Band: Baroness
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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60

C’è fame di novità, di progressione nel metal
odierno, questo è chiaro: lo stagnare delle soluzioni stilistiche ha aperto le
porte alla ribellione per le etichette rigide, lasciando ampio spazio a
contaminazioni che spesso devono molto a generi paralleli ma estranei al metal
come l’hardcore e la psichedelia settantiana.

I Baroness
pescano più o meno da tutte queste influenze, dando un nome ambizioso al loro
album di debutto (da che mondo è mondo gli album “colorati”, che siano black,
white o altro, sono intesi per restare nella storia del rock…) e
dilatando all’estremo la propria musica, con lunghi, onirici feedback di
chitarra ed effettistica varia. Ora, idea interessantissima (forse giusto un
pelo già sentita), ma quello che sembra mancare al disco è la forma canzone,
in primis: qualcosa di effettivamente riconoscibile ed assimilabile da parte
dell’ascoltatore. E poi, non meno importante, mancano pezzi che lascino il
segno, che davvero dicano qualcosa e non si riducano ad una sperimentazione fine
a se stessa, capace magari di incuriosire e di attirare per la bravura tecnica
del gruppo (in special modo del batterista) ma non di coinvolgere davvero.

Tutta la tracklist è cosparsa di monenti che vi
faranno alzare il sopracciglio per dieci secondi, per poi perdersi in un marasma
senza capo né coda, che pur non risultando mai cacofonia, naturalmente, rende
troppo difficile all’ascoltatore la comprensione del brano stesso. Tante, tante
ambizioni e pochissimi risultati validi, in una marea di idee magari anche
valide, ma buttate troppo alla rinfusa per poter essere riconosciute come tali.
E lo sbadiglio è sempre in agguato.

Disco che si fa dimenticare abbastanza in fretta,
quindi, The Red Album: lasciamo le assonanze sui titoli al loro posto e
concentriamoci sul limare i vari difetti, e sul fare dischi davvero validi.

Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli


Tracklist:

1. Rays on Pinion 07:35
2. The Birthing 05:03
3. Isak 04:22
4. Wailing Wintry Wind 05:54
5. Cockroach en Fleur 01:50
6. Wanderlust 04:29
7. Aleph 04:21
8. Teeth of a Cogwheel 02:16
9. O’Appalachia 02:36
10. Grad 05:54
11. [hidden track] 12:11

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