Recensione: Redemption
Un artwork semplice e dal magico sapore settantiano, rappresenta l’ottimo biglietto da visita di “Redemption”, primo tassello discografico (di fresca pubblicazione) firmato dai giovani britannici The Nova Hawks.
Il nucleo della band è costituito semplicemente dal talentuoso chitarrista Rex Roulette e dalla voce graffiante della splendida Heather Leoni.
La musica proposta dal duo ha subito attirato le attenzioni della sempre prolifica Frontiers Music: forti di un suono ruvido e sanguigno, i nostri irrompono sulle scene attraverso le note dell’alcolica “Voodoo”.
Fin dai primi istanti è palese come tutto ruoti intorno alla sei corde di Roulette, che, con grande maestria, fa da perfetto sfondo alle aspre melodie interpretate dalla Leoni, mentre la (minimale) sezione ritmica sembra essere relegata ad un semplice ruolo di contorno.
Il risultato finale è racchiuso in un brano squisitamente magnetico ed ipnotico, per un inizio del tutto convincente
L’anima del miglior Blues Rock (di matrice californiana), continua ad emergere, con grande energia nella bella title track: anche in questo caso, l’immediatezza delle melodie proposte continua ad essere la principale carta vincente dei The Nova Hawks.
Una produzione volutamente polverosa contribuisce ad evidenziare il gusto retrò che permea il sound della band: da qui scaturiscono momenti di grande musica, come ben udibile anche nella intima “Dusty Heart”, la quale potrebbe benissimo essere inclusa nella colonna sonora di un film realizzato dal geniale Quentin Tarantino.
La successiva “Witxh” abbandona le cullanti atmosfere del brano precedente, in favore di un approccio stilistico più classico: anche in questo caso, a dominare la situazione è la voce della bella vocalist, protagonista di un refrain tanto orecchiabile quanto psichedelico.
Un suggestivo tappeto tastieristico arriva poi (con grande sorpresa) ad impreziosire l’anima della soffusa e bellissima “Technicolor”, alla quale segue la divertente e movimentata “Pills”, caratterizzata da una sezione ritmica questa volta maggiormente in primo piano, anche se mai invadente.
A dispetto del titolo che la rappresenta, la successiva “Run Wild” riprende le splendide e pacate sonorità della precedente “Technicolor” e fa poi il paio con l’altrettanto piacevole “Locked Inside” che, in verità, sembra voler rievocare le emozioni offerte negli anni ’80 dai Poison con la storica “Every Rose Has Its Thorn”.
I Nova Hawks tornano poi con successo al grande Blues Rock di “Greed Of Glory”, prima di cedere l’ultima parola alla bellissima “Love Games”, sigillo ad un debutto emozionante ed ottimamente realizzato dalla prima all’ultima traccia.
Esordio di grande classe.
Musica intensa, diretta, capace di colpire con apparente semplicità ed un arsenale di note dall’anima blues rock a tratti evocativa e magnetica.
Da scoprire!