Recensione: Reflection Of Obscurity

Di Paolo Beretta - 10 Marzo 2007 - 0:00
Reflection Of Obscurity
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
73

I finlandesi Essence Of Sorrow sono una band relativamente giovane formata da musicisti che comunque hanno già vissuto altre esperienze musicali e il prodotto che mettono sul mercato come loro biglietto da visita ha diversi spunti interessanti. Riconducibili al filone power hanno delle peculiarità che, a mio modo di vedere, li differenziano da molti colleghi connazionali. I titoli delle canzoni e dell’album ben rispecchiano un sound potente, ma quasi mai eccessivo per ritmi e ricerca melodica. Tanti riff, una bella voce dalle tonalità medio basse e atmosfere abbastanza cupe sono le caratteristiche principali di un lavoro che vuole attirare l’attenzione mostrando spesso i muscoli e tecnica in fase di assolo. Sono stato particolarmente contento nell’essermi imbattuto nel nome del buon Mikko Harkin (ex tastierista dei Sonata Arctica) sfogliando le pagine del booklet.

Se non vi fidate di quanto ho scritto sopra premete play. Si parte alla grande con uno dei pezzi più orecchiabili del cd che comunque è lungi dal poter essere definito ruffiano. Un crescendo memorabile scandito dal riffing coinvolgente della mente compositiva della band, Stefanovic, ci fa capire la bontà del disco mentre con il passare dei secondi ci viene voglia di alzare il volume per apprezzare in toto Face To Death. Coro incastrato nel lavoro di chitarra e parlato quasi distorto per un intro tenebroso e intrigante che fa partire un brano (Mind Control) estremamente cadenzato, metallico e pesante nelle strofe e che ipnotizza invece durante il refrain. Il singer, a differenza dell’opener, si prodiga in un bellissimo cantato sporco. Essence Of Sorrow è un up tempo indemoniato e grezzo che potrebbe regalare grandi soddisfazioni in sede live visti anche i virtuosismi tecnici per riempiono i break. Chapeau! Hollow è un mid tempo con qualche accelerazione e una pausa che lo rende originale. Da sottolineare linee vocali di Palin nel ritornello che mostra di avere una grande padronanza della sua voce prodigandosi in un cantato mutevole e davvero apprezzabile. Colata di metallo per la seguente Supreme Oppression che spazza via tutto quello che passa sulla sua strada con tempi sostenuti e un gran lavoro di chitarra mentre le tastiere fanno da oscuro contorno alla voce ruvida e graffiante prima del solos melodico per il finale. Non si cambia con Ashes e ancora una volta un brano maledettamente potente e aggressivo ci aggredisce. Così giunge il pezzo più lungo del disco con i 6 minuti di The Mirror. Un bel giro su altalena sonora che varia per tempo e attitudine al lato melodico nel suo iter. Prima della conclusiva ballata strumentale Come Serenity  c’è tempo per Trail Of Tears; song che conforma le caratteristiche di una power metal particolarmente oscura e attraente.

Reflection Of Obscurity è un album davvero appettitoso e che si distacca dai soliti cliché del power melodico. Con tempi mutevoli e brani di media durata i nostri fondono aggressività e potenza d’esecuzione con melodie minimali ma curate. Il risultato è un prodotto permeato da atmosfere cupe e che si lascia assaporare e apprezzare nel tempo non riportando alla mente canzoni di altri gruppi del passato. Personalmente preferisco la parte iniziale del disco caratterizzata da 4 lance in successione davvero notevoli. La tecnica dei componenti, come spesso capita per le band scandinave, non è da mettere in discussione nemmeno per un momento al pari della produzione. Tutto questo mi fa dire che abbiamo tra le mani una formazione decisamente interessante.

Tracklist:

1. Face To Death
2. Mind Control
3. Essence Of Sorrow
4. Hollow
5. Supreme Oppression
6. Ashes
7. The Mirror
8. Trail Of Tears
9. Come Serenity

Ultimi album di Essence Of Sorrow