Recensione: Reflections Of Death
Secondo demo per i marchigiani Cruor, quintetto dedito a sonorità
thrash/death di matrice scandinava. Paradossalmente potrei chiudere qui la
recensione.
Il motivo è presto detto: Reflections Of Death suona come altri
duecentomila dischi thrash/death fortemente influenzati dalla melodia del nord
Europa, quindi chitarre affilate che non disdegnano passaggi più morbidi, voce
tra growl e scream, inserti tastieristici di buon gusto, sessione ritmica
incalzante ecc… Insomma anche chi è minimamente avvezzo a queste sonorità avrà
capito benissimo di cosa sto parlando.
Da parte loro, i Cruor svolgono un lavoro molto buono, sviluppando i
brani in modo piacevole, tra assoli, break e cambi di regime, mostrando una
tecnica più che soddisfacente, tutto questo unito a una produzione che mette in
risalto il lavoro dei ragazzi. Purtroppo tutto gia sentito, senza una minima
variazione sul tema, snocciolando canzoni piacevoli ma fin troppo prevedibili.
Non possiamo farne certo una colpa, dal momento che un numero praticamente
infinito di band più o meno famose, con tanto di contratto e battage
pubblicitario, fa la stessa cosa da anni, cioè riproporre un sound che dire
inflazionato è dire poco.
A conti fatti, Reflections Of Death ne esce anche bene, ma urge
spingersi su territori meno battuti.
Stefano Risso
Tracklist:
1. Timeline
2. Apocalypse Of God
3. Blast & Crash
4. Enjoy To Kill
5. Horror Joker
6. Chained Up
7. Dawn Of A New Life