Recensione: Refresh the Demon
“Refresh the Demon” è un altro capitolo della serie di ristampe legate agli Annihilator targate Steamhammer, questo però originariamente uscito per la Music For Nations.
“Refresh the demon” è certamente un passo avanti rispetto al precedente “King of the kill” che suonava troppo fiacco in alcune situazioni, e troppo diverso da poter essere paragonato con il successivo “Remains”.
Uscito originariamente nel 1996, aveva una line-up formata dal polistrumentista Jeff accompagnato da Randy Black dietro le pelli.
“Refresh the demon” è sicuratamente il più violento e spiccatamente thrash dei tre lavori ristampati.
Nel modo di suonare di Jeff la chitarra si sente nettamente l’evoluzione che è avvenuta fra “King of the kill” e quest’album, anche a livello di composizioni questo è più all’altezza del nome che porta.
Il paragone con i primi album del gruppo come “Alice in hell” o “Never, neverland” non si può neanche azzardare, in quanto “Refresh the Demon” tiene il tipico trade-mark del gruppo su livelli si sufficienti, ma che comunque non brillano per inventiva o songwriting.
Qui tutti gli interventi melodici che caratterizzavano negativamente “King of the kill”, che mancava di quella carica necessaria per far si che un album possa non annoiare, sono ridotti ad un’unica canzone “Innocent Eyes”, la traccia conclusiva.
Il disco si apre con la cavalcata “Refresh the demon”, una canzone thrash e veloce in pieno stile Annihilator. La canzone è introdotta da un motivetto che ti fa saltare i nervi, che si scatena in riff furiosi ed inarrestabili. Non poteva mancare un tiratissimo assolo della folle chitarra di Jeff.
Da segnalare assolutamente “The pastor of disaster”, canzone molto trascinante in cui sono la voce di Jeff ed il suo basso a guidare tutto il resto.
Altra canzone che muta nel suo trascorrere la sua attitudine è “A man called nothing” che inizia con melodici accordi di chitarra sui cui Jeff canta soffusamente, poi scatta il riff attack chitarristico. Ma ad un certo punto break imprevisto, e chitarre e batteria si lanciano in uno stacco che riporta in mente il calore del blues d’oltreoceano.
Altra canzone bella compatta e granitica è “Ultraparanoia”, in cui la velocità di Jeff con la sei corde è espressa ai massimi livelli tecnici.
Riuscitissima è la traccia “City of ice”, con una netta attitudine rockeggiante, calda e coinvolgente.
Nelle note di booklet di quest’album Jeff fa notare che la canzone “Innocent eyes” è stata scritta per suo figlio Alex, di cui sentiamo i mugolii all’inizio del pezzo.
Le bonus-track su questa ristampa di “Refresh the Demon” sono “The box”, originariamente opener di “King of the kill” e la canzone “Riff Raff”, con un anima spiccatamente rock’n’roll. Credo che “Refresh the Demon” possa essere diretto a più persone che non il successivo album “Remains”, veramente troppo elettronico.
Consiglio l’acquisto certo, solo ai fan del gruppo che amano alla pazzia Mr. Waters, per tutti gli altri basta sapere che è un album discreto, quindi se volete assaggiare qualcosa degli Annihilator sarebbe meglio dirigersi altrove.
Francesco “madcap” Vitale
Track-list
01.Refresh The Demon
02.Syn. Kill 1
03.Awaken
04.The Pastor Of Disaster
05.A Man Called Nothing
06.Ultraparanoia
07.City Of Ice
08.Anything For Money
09.Hunger
10.Voices And Victims
11.Innocent Eyes
12.The Box (bonus)
13.Riff Raff (bonus)