Recensione: Regressus
Ritornano sugli scaffali i tedeschi Mystic Prophecy con il secondo disco, dopo l’esordio “Vengeance”. Ad un anno dal debutto, fortunatamente si sente che questi ragazzi hanno mosso qualche passo in avanti, ma onestamente è bene chiarire subito che ci troviamo tra le mani un disco che -per quanto anche gradevole- non può certo aspirare a grandi riconoscimenti.
Di per sé, “Regressus”, è pure un dischetto carino. Tecnicamente il gruppo ci sa fare abbastanza; in particolar modo si distinguono il cantante (per il buon timbro graffiante) ed il chitarrista (che accenna anche a buoni spunti qua e là). La strutturazione dei pezzi in alcuni passaggi risulta interessante. Ma, arrivati a questo punto, non ci sono più cartucce da sparare in favore del secondo album di questi power metallers.
La produzione atrofizza la potenza e l’impatto dei pezzi (che, ripeto, non sono proprio da buttare; in special modo “In Your Sins”). La mancanza effettiva di originalità e freschezza di idee penalizza la stragrande maggioranza dei pezzi qui contenuti. Addirittura, tra un brano ed un altro, si succedono ripetizioni di linee vocali pressoché simili (nei refrain di “Calling from Hell”, “Lords of Pain”, la titletrack, ecc..).
L’operato della batteria, unito ai soliti riffs grattugiati in successione, rappresenta poi la mazzata finale che inchioda i brani ad una staticità spossante.
L’atmosfera generale che lascia l’album sa più di alluminio che di ferro. La noia, inevitabilmente, va a contraddistinguere questo disco (ma è un discorso che vale per tantissime altre uscite d’annata e recenti) che avrebbe potuto meritare di più. Con la formazione che si ritrova (componenti di Valley’s Eve, Dream Evil ed il carissimo ex-StormWitch Martin Albrecht) questo gruppo potrebbe dare di più. Ma che ci possiamo fare?
Stavolta è andata così! Se reputati buoni i prodotti Nuclear Blast, non lasciatevi scappare anche il nuovo disco dei Mystic Prophecy. Se siete amanti del Vero Metallo invece, ricordate che -tra ristampe ed nuove uscite più o meno underground- c’è roba per cui sarebbe più appagante spendere i propri risparmi.
Leopoldo “LeatherKnight” Puzielli
1) Calling from Hell
2) Eternal Flame
3) Lords of Pain
4) Sign of the Cross
5) Night of the Storm
6) The Traveller
7) In Your Sins
8) Forgotten Soul
9) When Demons Return
10) Regressus – Lost In Time
11) Mystic Prophecy
12) The Land of The Dead