Recensione: Reign In Terror
Passione.
E’ con questa parola che voglio riassumere il giudizio finale di questo full-length di debutto dei nostrani Plague Angels, formati nel 2010 a Mantova.
Dopo un demo e due EP i nostri giovani si trovano alle prese con il loro primo platter, firmano con Earthquake Terror Noise e ci propongono un thrash metal diretto e senza fronzoli, rumoroso e caotico. Le influenze di questa band si riconoscono sin dal primo minuto di ascolto: Slayer, Destruction, Sodom, Kreator, Exumer fra le principali.
“Reign in Terror” è un album thrash di cui lessi belle recensioni, che mi fecero ben sperare. E invece, lo dico subito, questo disco non mi ha convinto del tutto.
E’ un album thrash, ahimè, abbastanza monotono, come ne sono usciti tanti negli ultimi anni. Ha sicuramente i suoi pregi: l’esecuzione per me è molto buona, in modo particolare la sezione ritmica è davvero curata. Nonostante la giovane età dei nostri connazionali, anche la produzione non è affatto male e rende giustizia alle sonorità taglienti e incisive degli strumenti. La sezione solista è abbastanza ridotta, ma questo non può essere definito un difetto; promosso anche l’artwork, per quanto poco possa influire sul giudizio generale del disco.
Per quanto riguarda i difetti, la prima cosa che balza alle orecchie (passatemi la rivisitazione del detto) è la mancanza di originalità. La poca diversità è un problema che secondo me influenza pesantemente il disco, in quanto le tracce, prese singolarmente, non sarebbero neanche male; tutte insieme però diventano un mattone davvero difficile da digerire in un solo ascolto. Le tracce sono abbastanza simili tra loro e non nascondo che ogni tanto non mi sono accorto del cambio di canzone.
Un altro difetto per me è la voce del cantante, non brutta, per carità, ma tenta di emulare Tom Araya e Mille Petrozza in una maniera che alla lunga diventa stancante.
Non per questo le tracce sono tutte brutte: la title-track per me è la migliore del lotto ed è un esempio di un buon songwriting e di arrangiamento davvero niente male.
Altrettanto buona “Plague Angels”, che rende giustizia al monicker del gruppo, e la tiratissima “Pain on the Battlefield”, aggressiva e davvero molto diretta. Carina la opener “Operation Rolling Thunder” che prende palesemente spunto dagli Slayer, ascoltabile e piacevole.
Tolte queste quattro canzoni e qualche altro piccolo episodio sporadico, la tracklist tende a scadere nella mediocrità: le rimanenti canzoni rimangono talvolta anonime e poco coinvolgenti, in particolar modo “Exhumer”, che trovo il brano meno riuscito.
In conclusione i nostrani Plague Angels sono dei giovani, cresciuti sicuramente a pane e Slayer/Kreator, capaci di suonare bene e di registrare un album acerbo ma con dei buoni spunti. La voglia di suonare e di mettersi in mostra è davvero molta. Si riesce quasi a percepire la passione che provano i membri della band e ce lo dimostrano con questo disco, contenente canzoni belle, alcune emozionanti, altre anonime.
Non me la sento di dare un’insufficienza a “Reign in Terror”: essendo un debutto sono sicuro che i nostri quattro miglioreranno ed aggiusteranno ciò che non va bene. Le potenzialità per fare bene ci sono tutte. E poi, in tutta franchezza, è pur sempre thrash metal dannatamente ignorante e, bello o brutto che sia, mi ha fatto scapocciare in più di un’occasione!
Francesco “Manthas” Brocca