Recensione: Reign of fear

Di Paolo Beretta - 21 Ottobre 2002 - 0:00
Reign of fear
Band: Rage
Etichetta:
Genere:
Anno: 1986
Nazione:
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68

Reign of fear (1986) è la prima fatica dei teutonici Rage. Tuttavia l’avventura di Paevy Wagner & soci era cominciata due anni prima con gli Avenger. Questo album ha un’importanza storica davvero notevole perché rappresenta il primo passo di una carriera sconfinata per una delle più importanti metal band tedesche tutt’ora in circolazione. E’ un esempio del primo Power Metal (ben lungi da quello ultra-melodico attuale) grezzo, minimale, veloce e dalle melodie scarne. Fin dall’ opener Scared To Death il biondissimo drummer Jòrg Michael (Ex Running Wild e attualmente membro nei finlandesi Stratovarius) ci dimostra il suo straordinario talento trascinandoci in tempi decisi che supportano con forza la voce squillante di Wagner. Ancora più fulminea e “cattiva” la seguente Deceiver. Un brano schiaccia sassi che, con riff pesanti del duo Schroeder / Gruming e assoli perpetui, mi ha ricordato a tratti gli Helloween di Walls Of Jericho (anch’esso un esordio pubblicato nello stesso anno di R.o.F). Si rallenta invece con la title track che vede impegnato Peavy in un cantato molto vario e altalenante. Echoes of evil incarna alla perfezione la musica pura e passionale dei Rage; una band capace di suonare con un’intensità e rabbia decisamente fuori dall’ordinario. Le chitarre ruvide graffiano continuamente mentre la sezione ritmica non trova quasi pause per 5 minuti di acerbo Heavy Metal. Dopo la possente e inesorabile marcia Chaste Flesh arriva la mia track preferita del disco. In Suicide finalmente le strofe scivolano con maggiore facilità e azzeccati cambi di ritmo sono arricchiti da buoni solos guitar. Tragico, ma sempre di maledetta attualità il testo. L’album giunge alla fine con il pezzo più complesso e lungo che inizia quasi sottovoce. Le strofe iniziali sono accompagnate da un lieve arpeggio che ben presto viene però soffocato dal riffing che prende il sopravvento. I Rage danno vita a 9 minuti originali durante i quali la canzone vaga libera perdendosi, a tratti, tra sonorità particolari.

In conclusione Reign Of Fear ci mostra un gruppo, per certi versi, acerbo e giovane. Le potenzialità ci sono ma la produzione e il songwriting denotano qualche oggettiva lacuna. I veri Rage verrnao più tardi ma è da qui che è iniziata la scalata.

01. Scared to death // 02. Deceiver // 03. Reign of fear // 04. Hand of glory // 05. Raw energy // 06. Echoes of evil // 07. Chaste flesh // 08. Suicide // 09. Machinery // 10. The scaffold.

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